Nel cuore della Centrale

Sabato 8 novembre torna l’evento speciale: “Nel cuore della Centrale… di sera”, un’occasione per visitare l’ex Centrale idroelettrica “a lume di lanterna”, in compagnia di chi per anni ci ha lavorato e l’ha vissuta. Alle 20.30 l’imponente ex Centrale idroelettrica di Malnisio di Montereale Valcellina (PN) si illumina di centinaia di lanterne e di fari posizionati tutti intorno a quegli stessi macchinari che dai primi del ‘900 permisero di produrre elettricità a partire dalla sola energia dell’acqua. I volontari dell’associazione “Amici della Centrale” accompagneranno grandi e bambini alla scoperta della sala macchine, il vero e proprio “cuore” pulsante della Centrale, illustrandone gli aspetti tecnici, le turbine, il quadro di comando e i sistemi di funzionamento, e rievocando l’atmosfera dell’epoca attraverso ricordi e racconti di vita vissuta.

Attiva per quasi un secolo tra i primi del ‘900 e il 1988, la ex Centrale “Antonio Pitter” di Malnisio è uno straordinario gioiello di archeologia industriale, nonché un’opera architettonica di grande pregio, che è riuscita a sopravvivere indenne a due conflitti mondiali e al terremoto del ’76, conservando intatta la sua suggestiva eleganza. Dal 2006 è diventata un museo, gestito dall’Immaginario Scientifico, che si propone di conservare la memoria del ruolo storico dell’ex Centrale, far rivivere l’avventura umana e tecnologica che in pochi anni ha cambiato il destino di un intero territorio e divulgare le conoscenze scientifiche, soprattutto quelle inerenti i temi dell’energia e dell’ambiente, attraverso percorsi interattivi e un approccio didattico informale.

Durante la visita guidata i partecipanti potranno rivivere la nascita della Centrale, grazie a un video storico sulle varie fasi della costruzione del complesso. Sarà poi possibile visitare la sala macchine per osservare le enormi turbine Francis, illustrate dai volontari dell’associazione “Amici della Centrale”, assistere a una simulazione  della messa in parallelo e rivivere l’atmosfera di lavoro dell’epoca grazie alle registrazioni originali dei suoni dei macchinari in funzione.