Uno dei regali più belli che i genitori possano fare ai loro figli è crescerli nel bilinguismo. A dimostrarlo sono innumerevoli studi scientifici, ma a volte applicare la teoria nella vita pratica può essere difficile. Ecco perché martedì 23 settembre alle 18 nel centro civico di Tavagnacco (via della Madonnina) si svolgerà l’incontro conclusivo del ciclo “Cresciamoli bene, i primi passi con i nostri bambini” dedicato proprio al tema del plurilinguismo. Nel corso dell’appuntamento intitolato “Bambini plurilingue, con una marcia in più” verranno distrutti molti falsi miti sul bilinguismo e verranno dati consigli pratici su come promuovere il bilinguismo in famiglia (il principio una lingua una persona) e sarà data risposta alle domande più comuni, tenendo come base di riferimento il libro “Crescere con più lingue”, nato dalla volontà dell’Arlef – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana.
All’incontro, moderato dalla caporedattrice della Vita Cattolica, Erika Adami, parteciperanno il Presidente dell’Arlef Lorenzo Fabbro, il suo direttore William Cisilino, l’esperta di plurilinguismo Silvana Schiavi Fachin, il vice presidente del consiglio regionale Igor Gabrovec e capogruppo del Pd Cristiano Shaurli.
“Quello del bilinguismo è ancora un tema non accettato completamente – ricorda l’Assessore alle Politiche per l’Infanzia, Erica Beltrame – eppure i vantaggi sono riconosciuti ormai da tutti gli studi scientifici sull’argomento. Inoltre in Friuli l’opportunità di crescere bi- plurilingue è data a tutti ed è la strada da percorrere anche per conservare le radici, indissolubilmente legate alla lingua madre che in molte famiglie è il friulano. Analogamente l’invito anche ai genitori arrivati da altri Paesi è che possano continuare a parlare con i loro figli nella loro lingua del cuore”.
Tutto questo perché, ha ricordato Antonella Sorace nella prefazione del libro “L’esperienza di gestire due lingue fin dall’infanzia si riflette in una serie di effetti positivi, sia in ambiti linguistici che non linguistici. Un altro beneficio del biliguismo, infine, è una maggior consapevolezza che altre persone possono vedere le cose da una prospettiva diversa dalla propria.”