Pensando alla progettazione degli spazi interni a misura di bambino un argomento spesso poco considerato è quello della luce artificiale. Eppure la luce è un elemento capace di migliorare la qualità della nostra permanenza in un ambiente.
Capostipite, in Italia, di questo pensiero è stata Artemide con il suo progetto THE HUMAN LIGHT , una filosofia per trasformare il modo di pensare gli apparecchi di illuminazione in funzione dell’uomo e del suo benessere, oggetti che nascono dall’esperienza degli uomini per i bisogni degli uomini e dei bambini…
Emblematica la serie YANG , composta da lampade da tavolo e da terra con struttura in metacrilato e policarbonato trasparente.
Sei piedini permettono di regolare il posizionamento con diverse inclinazioni.
Tre proiettori con i filtri dicroici rosso, verde e blu consentono di ottenere infinite atmosfere di luce colorata.
Con Yang attraverso un telecomando è possibile gestire 10 atmosfere standard, crearne e memorizzarne ulteriori 10 e agire sull’intensità luminosa. Un display nella lampada visualizza l’atmosfera selezionata.
Un oggetto perfetto per colorare di luce le giornate …e le notti!
Già perchè il buio, lo si sa, non è per niente amato dai bambini (e qualche volta anche da noi grandi!).E tra le tante lampade per la notte in commercio ce n’è una davvero originale.
Si chiama GLO e si tratta di una lampada multicolore che fornisce luce all’ambiente mediante delle sfere, rimovibili.Le sfere, anche se tenute lontane dalla sorgente di luce, mantengono la luminosità per 30 minuti, per poi dissolversi e cambiare colore.Realizzate con un materiale plastico particolare, che non si riscalda nè si rompe, sono adatte all’utilizzo dei bambini.I bambini si divertiranno a giocare con Glo e le sue palline prima di addormentarsi alla loro luce fioca.La base di appoggio (utile per la ricarica luminosa) richiama alla mente una simpatica pianta aliena, così da essere un interessante elemento di design oltre che un oggetto funzionale.Insomma, una simpatica invenzione per la cameretta dei bimbi, un progetto dello studio statunitense Boon.
Tornando in Italia ci piace segnalare TOPOLUCE del designer marchigiano Roberto Giacomucci.
Il principio ispiratore che guida il suo percorso creativo è la ricerca del senso del gioco all’interno di oggetti semplici e forme elementari.
I rimandi alla sfera dell’infanzia si palesano costantemente all’interno dei suoi progetti, dati da una certa essenzialità formale, da una curiosità continua e una costante ricerca di colore.
Topoluce è una sospensione dotata di “orecchie” che permettono di direzionare la luce sollevandola lateralmente ed inclinandola nella direzione desiderata.
Per rimanere in tema di ispirazioni ludiche molto divertente è GIFU, una lampada da tavolo progettata da Pilar Velasco e Pau Stephens. Da una forma che ricorda vagamente quella di una giraffa, nasce questa lampada da tavolo in legno, perfetta per arredare la cameretta dei bambini. Le parti della lampada sono movibili per personalizzarla a piacimento, la lampadina è collegata direttamente a un cavo speciale. Grazie alla sua particolare struttura, Gifu, occupa poco spazio ed è facile da trasportare.
Per chiudere, impossibile non citare l’eleganza formale e la ricerca estetica della lampada FALKLAND, un’icona del design italiano concepita dalla geniale mente di Bruno Munari.
Disegnata nel 1964 per il marchio Danese Milano ( recuperato recentemente da Carlotta de Bevilacqua, già designer di Artemide), fu ideata pensando a una maglia elastica tubolare che prendesse forma mediante l’inserimento di alcuni anelli metallici di diverso diametro. La storia della nascita di questo oggetto è sintomatica della genialità progettuale di Munari, genialità che non smetteremo mai di celebrare. L’architetto milanese, infatti, si rivolse ad una ditta che fabbricava calze da donna attuando un trasferimento tecnologico da un settore ad un altro con l’uso della filanca, materiale flessibile, leggero ed intercambiabile, dal prezzo contenuto. Nella realizzazione di questo oggetto, il designer opera una sorta di dematerializzazione del prodotto. Una lampada effimera che dissolve la luce in maniera soft, quasi provenisse dall’interno di una nuvola.