Avvicinamento: da Maniago dirigersi verso Fratta. Nei pressi del ponte lasciare la macchina e imboccare i sentiero che si sviluppa tra le case, indicato con un segnavia bianco e azzurro.
Dislivello: 400 metri (altezza masisma 700 metri)
Tempo di percorrenza: un’ora e un quarto in salita, un’ ora in discesa
Adatto a: famiglie con bambini già abituati a camminare (dai 5 anni in su) o bambini che possono essere trasportati nei marsupi, nelle fasce o negli zaini da trekking. Il fondo è a tratti sconnesso e il sentiero in alcuni punti non è ben indicato: attenzione a non perdersi.
Stagione consigliata: autunno, inverno e inizio primavera. Non oltre oltre per la presenza di rovi e arbusti e per l’esposizione al sole, nell’ultimo tratto.
Punti di ristoro: no ma nei pressi della cima la presenza di un ampio spiazzo erboso e di alcune panche si presta bene a pranzi al sacco.
Il sentiero inizia in messo alle case, indicato dal segnavia bianco e azzurro. Subito il percorso si sviluppo lungo la vecchia mulattiera, caratterizzata da una lastricatura d’epoca. Per on perdere la strada (segnata in maniera approssimativa) è bene camminare proprio lungo la via ciottolata. La strada si sviluppa all’interno di un fitto bosco, caratterizzato dalla presenza di castagni, aceri e pungitopo.
È bene tenere sempre la strada principale: ai primi bivi, che non hanno indicazioni, non va mai lasciata la strada lastricata, mantenendo così la destra.
Una volta incrociata un’ancona in legno si gira a sinistra (seguire le indicazioni bianche e azzurre), per raggiungere dopo una breve salita il pascolo di casera Gravena, che si trova a 500 metri.
Da lì, seguendo l’ampia strada si raggiunge nuovamente il sentiero che porta in cima alla montagna. Il sentiero, in questo ultimo tratto è particolarmente ripido e si apre, poi, su un panoramico belvedere, caratterizzato dalla presenza di una grande croce. Da lì è possibile vedere con chiarezza tutta la pianura, fino al mare, nelle giornate limpide. Da lì in un attimo si raggiunge la chiesetta di San Lorenzo, risalente al 1200. E’ presente anche una campana che, per la gioia dei più piccoli, può essere suonata.
Proprio lì i fedeli sono soliti, secondo un’antica tradizione, depositare in segno di omaggio a San Lorenzo, delle pietre a forma di cuore.
Poco oltre la chiesa si trova la cima della montagna che a causa della fitta vegetazione impedisce un’ampia visuale, pochi passi oltre un’ampia recinzione delimita la presenza di una cava.
Dal prato adiacente alla chiesetta è possibile osservare distintamente la grande piazza di Maniago, che si trova proprio alcune centinaia di metri più in basso.
Il sentiero richiede particolare attenzione nei tratti più ripidi, perché il fondo è sconnesso. Bisogna osservare attentamente le indicazioni bianche e azzurre per non smarrire il sentiero e in alcuni punti, dove non sono presenti, affidarsi al proprio orientamento. Una volta in cima, però, il panorama merita lo sforzo.
Buon cammino!
a cura di Erica Beltrame