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Allattamento al seno: vantaggi e false credenze

allattamento-al-seno1Stavolta non è il mio lavoro a spingermi a scrivere, ma il mio cuore di mamma: di una mamma che avrebbe voluto a tutti i costi allattare la sua cucciola al seno, ma che si è scontrata con le difficoltà nel riuscirci e con le scarse conoscenze (spesso sbagliate) che il suo bagaglio culturale e, ahimè quello delle persone che le stavano intorno, avevano al riguardo!

Aggiungendoci poi lo stato di una convalescenza difficile, di una lenta ripresa dopo una gravidanza difficile e un parto naturale ma sofferto, nonché le divergenze, le ansie e le paure che solo un evento stravolgente come la nascita di un bambino può smuovere in una famiglia, ecco fatto che sono riuscita a dare alla mia bimba poco latte al giorno e per circa 2 mesi, integrandolo piuttosto quasi da subito con il latte artificiale, e non c’è stato tiralatte professionale o rimedio omeopatico o integratore fitoterapico che abbia potuto aiutarmi a far aumentare la produzione del mio latte…

E così mi è rimasta una ferita dentro, per aver “sprecato” l’occasione che la natura dà ad una mamma di nutrire la sua creatura con un alimento prodotto apposta per i suoi bisogni, per le sue esigenze non soltanto presenti, ma anche future; il latte materno infatti ( e sintetizzo perché ormai sono noti e diffusi i vantaggi dell’allattamento al seno):

– è specie-specifico e pertanto contiene tutto ciò di cui il bambino ha bisogno nelle esatte quantità necessarie per una crescita e uno sviluppo ottimali,  adattandosi perfettamente, per composizione, temperatura, quantità e densità, alle esigenze del piccolo;

– fornisce anticorpi per rafforzare il sistema immunitario in costruzione, aiutando a proteggerlo da allergie e da infezioni;

– nei bimbi allattati al seno si è visto inoltre un minore tasso di incidenza dei tumori, in particolare di leucemia e di linfosarcoma;

– consente un migliore sviluppo cerebrale e quindi un migliore sviluppo della vista e una migliore acuità visiva;

 è ancora più prezioso nei prematuri perché ha effetti positivi sulla maturazione delle cellule cerebrali e sullo sviluppo cognitivo nei neonati di parti pretermine;

– è già pronto così com’è (e vi assicuro che non dover pensare a come organizzarsi per sterilizzare, dosare, riscaldare,controllare la temperatura, quando il bimbo piange per la fame, soprattutto di notte o fuori casa, aiuta eccome!!!); ne consegue che la mamma che allatta ha maggiore facilità di spostamento perché può allattare ovunque senza doversi portare dietro il biberon ( ricordo ancora la prima uscita con la piccola di un mese, da sola, in un pomeriggio di aprile, e la difficoltà di trovare un posto per poter riscaldarle il biberon, mentre la mia piccolina piangeva disperata dopo un bel sonnellino!)

– rafforza il legame fra madre e figlio e getta le basi per una relazione fatta di affetto e fiducia.

Già entro le 24 ore dalla nascita l’allattamento al seno nella mamma:

– favorisce un’involuzione uterina più rapida, consentendo di diminuire le perdite ematiche che si hanno dopo il parto e quindi correggendo più rapidamente la condizione anemica che frequentemente insorge con il parto (contrariamente alla ormai superata convinzione che sia controindicato nell’anemia materna).

– diminuisce il rischio di depressione post-parto  e, contrariamente a quanto si pensa, aiuta anche il sonno della mamma perchè “può permettersi” di non alzarsi a dover preparare il biberon nel cuore della notte, avendo già a disposizione quel che serve per la poppata!

– rende più facile il recupero fisico dopo il parto, accelerando il ritorno al peso originario;

– si sono viste una diminuzione della probabilità di sviluppare osteoporosi, una riduzione del tumore al seno e di tutta la sfera riproduttiva, un rischio minore del 9% di contrarre ipertensione rispetto alle donne che non hanno mai partorito e tra il 20 e il 45% inferiore, rispetto alle madri che non hanno allattato al seno.

L’allattamento al seno offre dei vantaggi anche alla società:

– una riduzione della spesa sanitaria (per la sua azione preventiva nei confronti di obesità, diabete e delle altre malattie sopracitate);

– un notevole risparmio economico per la famiglia ( il latte in polvere e l’occorrente per l’allattamento artificiale hanno prezzi davvero elevati!).

L’allattamento al seno è però accompagnato ( e ostacolato) spesso anche da falsi miti e credenze:

– anzitutto che i primi giorni, finchè non arrivi la montata lattea, il bimbo debba essere alimentato con latte artificiale o idratato con il biberon: non è vero!

Ancor prima della montata lattea, infatti, la natura offre già in dotazione alla mamma per il suo bambino un liquido dorato preziosissimo ( e sottovalutato): il colostro, ricco di proteine: IgA secretorie, lisozima,  globuli bianchi, taurina , lipasi e lattoferrina,  vitamine, sali minerali.

posizioni2In poche parole: passando anticorpi dalla mamma al bambino, il colostro costituisce la prima vaccinazione, favorisce la maturazione intestinale e la riduzione dell’ittero neonatale, e nel frattempo l’eliminazione del meconio ( le feci verdastre dei primissimi giorni) permette di pulire l’intestino e provoca il calo fisiologico ( la riduzione circa del 10% del peso della nascita, che si recupera in 7-10 giorni nei bambini allattati artificialmente da subito, e in 10-14 giorni in quelli nutriti esclusivamente al seno).

È proprio l’attacco del bimbo al seno della mamma ( che l’OMS raccomanda venga fatto entro un’ora dal parto) a costituire lo stimolo per la produzione del latte, e sarebbe consigliabile farsi dedicare tempo e attenzione dal personale sanitario, già in ospedale, per verificare che venga fatto nel modo corretto (anche per prevenire disturbi come le ragadi), anche se personalmente mi ha aiutata molto, ma molto di più, una mamma volontaria di una delle tante associazioni di sostegno all’allattamento esistenti, che con pazienza e dolcezza mi ha semplicemente guidata a come porgere il seno alla bambina e a come tenerla, riuscendo in un attimo laddove il personale medico e paramedico, qualificato ma sbrigativo, aveva fallito…perchè per innescare il riflesso della lattazione c’è bisogno di calma, di benessere, di relax!

– non c’è un tempo da rispettare per la poppata (altro falso mito), la composizione del latte varia infatti durante la suzione: all’inizio contiene tanta acqua, poi man mano più proteine e grassi; per cui un’interruzione prematura della poppata può non far assumere le sostanze più nutrienti.

Un segnale di sazietà del bambino è che si stacchi dal seno e si addormenti, altrimenti se si stacca senza addormentarsi gli si offre l’altro seno, potrebbe aver ancora fame!

– non c’è un numero di poppate al giorno nè una frequenza da rispettare: è la fame del bambino che comanda, ricordandosi che la produzione del latte aumenta con la suzione, che ne costituisce lo stimolo principale;

– non si pesa più il bambino con la doppia pesata, per capire se sia stato sufficiente il latte, piuttosto è importante tener sotto controllo il numero dei pannolini sporchi nella giornata, e l’aumento di peso; potrebbe esser necessario integrare il latte, qualora non fosse sufficiente, e  potrebbe aiutare  il DAS (dispositivo di allattamento supplementare),  una borraccina nella quale si versa il latte artificiale o il latte materno precedentemente estratto con il tiralatte, con all’estremità due tubicini molto sottili che vengono fissati al capezzolo della mamma, per cui il bambino succhiando  riceve l’integrazione necessaria e contemporaneamente stimola il capezzolo e quindi la produzione di latte materno; questo dispositivo aiuta a non creare confusione tra biberon e seno e può essere molto utile anche nei bambini pigri, o che son dovuti stare nell’incubatrice e non hanno potuto attaccarsi da subito al seno della mamma;

– non esistono conformazioni del capezzolo o dimensioni della mammella che non permettano di allattare,

– l’alimentazione della mamma dovrebbe essere varia e sana, si raccomanda di bere molta acqua ( e non birra o latte, come suggerivano le nonne!), e potrebbero aiutare tisane o rimedi omeopatici per stimolare la lattazione.

È stato il corso di peer-counsellors per l’allattamento al seno a farmi capire quali fossero stati gli errori commessi nella mia esperienza e a farne tesoro per poter aiutare altre mamme, perché penso sia giusto diffondere la cultura che l’allattamento al seno non sia  immediato e automatico, ma piuttosto un meccanismo delicato e prezioso, che richiede cura e attenzione non soltanto da parte della mamma, ma anche da parte del contesto familiare e soprattutto del proprio compagno, che dovrebbe garantirle  un clima di serenità e di fiducia:  affinché possa innescarsi il meccanismo della lattazione è essenziale il benessere della mamma, unico ingrediente indispensabile per fare in modo che possa dedicarsi al bambino e passargli, con il latte, non soltanto principi nutritivi, ma anche tranquillità, sicurezza e amore, il miglior benvenuto in questo mondo!

Dott.ssa Maria Antonietta Battafarano
(mamma di Aurelia Maria)

2 commenti

  1. Vi ringrazio per queste cose interessanti che ho letto.
    Luca

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