“Il passaggio ufficiale dell’Opera ai Salesiani fu fatto il 29 ottobre 1939. Vennero quel giorno al Rifugio ex allievi, cooperatori, amici, benefattori e l’arcivescovo stesso il quale nella riunione fatta nel teatrino fece questo augurio per il Rifugio: Vivat, crescat, floreat! Fu una bella festa, un giorno di entusiasmo anche per i piccoli ricoverati” si legge nella storia dell’Istituto.
Il Bearzi, polo formativo salsiano nella città di Udine, compie ben 75 anni!
Monsignor Guglielmo Biasutti, prete diocesano, aveva avviato nel 1933 un’opera dedicata alla formazione dei giovani. L’acquisto di una piccola azienda in via Planis, grazie al generoso intervento della vedova Bearzi, gli permise di accrescere la disponibilità di letti e di avviare i ragazzi al lavoro agricolo. L’opera era nata “quasi senza volerlo”.
Quando i ragazzi aumentarono, il sacerdote cercò l’appoggio di qualcuno che condividesse la sua stessa opera: fornire ai giovani un appoggio e una guida. “Combinammo tutto in un tic-tac” è l’espressione con la quale lo stesso don Biasutti descrisse il passaggio del suo Rifugio alla Congregazione Salesiana, istituto religioso fondato da San Giovanni Bosco nella Torino di metà 1800.
All’inizio c’erano 60 ragazzi, un grande orto e dello spazio per giocare a “bandiera”. Ora il Bearzi è una realtà composita fatta di scuole, formazione professionale, parrocchia, sport, oratorio, case famiglia, convitto universitario, associazionismo. Ieri come oggi, salesiani e laici continuano ad accompagnare i giovani verso la piena realizzazione della loro esistenza. Per questo le iniziative sono sempre tante e il cortile sembra spesso un formicaio che brulica. A 75 anni di distanza, la missione è viva: CON i giovani e PER i giovani.
“Il futuro dipende dal rispetto delle radici”, afferma il neo direttore don Igino Biffi. “Quando in un albero le radici vengono tagliate, la pianta, anche se robusta, ne risente a tal punto che muore. Oggi al Bearzi progettiamo, riflettiamo, lavoriamo con il desiderio di continuare a coltivare la passione educativa e pastorale che ha sempre contraddistinto quest’opera di don Bosco. Il segreto è antico ma sempre attuale: dare fiducia ai giovani, credere nelle loro possibilità, fare in modo che possano scoprire i loro sogni, aiutarli ad appassionarsi alla vita e ad ascoltare il grido del mondo. I giovani devono essere il presente, non il futuro!”.
Questo anniversario cade in concomitanza con il Bicentenario della nascita di don Bosco. A ringraziamento di questi doni e per affidare l’impegno educativo quotidiano, verrà celebrata una Santa Messa mercoledì 29 ottobre alle ore 18.30 presso la chiesa dell’Istituto.