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Si tendono le mani: si ascolta il tepore in silenzio e tutto si fa pace dentro.
Ecco il fuoco!
Credo ne abbiamo perso l’energia e la forza, come la capacità aggregante.
I mezzi di comunicazione di massa, tv, pc, cellulare, etc hanno sostituito quella presenza antica e sempre nuova.
Osservo, spesso, mia figlia adolescente davanti al caminetto concentrarsi sul cellulare o sulle trasmissioni in televisione e non su quel calore, e comprendo quanto lei si stia perdendo di quel nutrimento che solo il qui è ora dona, orientando la sua attenzione su altro.
Questa è la storia di “fuga dal presente”, di adulti, di molti bambini e adolescenti.
Si è sempre in un altrove e mai lì…
Credo si debba rispolverare l’antica usanza di quel calore che univa e approfondiva la ricerca in se stessi e ci riconduceva all’attimo presente.
Le castagne, un the caldo, il Natale, una buona lettura, un abbraccio, l’inverno fuori e il caldo dentro, una fiaba, una storia di vita raccontata, etc. sono momenti preziosi che davanti al fuoco ridonano gioia.
Il calore della tavola imbandita, dei piatti fumanti, del cenare insieme, del stare “intorno” a qualcosa che unisce dentro prima che fuori, genera INTIMITÀ che è un vissuto più profondo dello “stare solo insieme”.
L’amore per la condivisione, il creare quel sentimento “dell’intorno a”, intimo è un insegnamento educativo prezioso da donare ai figli; è in quel vissuto che si genera la forza vera, quella che si presenterà come risorsa preziosa davanti ad un sentimento, un progetto, un obiettivo, una difficoltà, etc
Molti genitori mi raccontano in consulenza pedagogica ” Mio figlio non sta fermo a tavola” e alla mia domanda “ E lei che fa?” rispondono “ Io lo inseguo…” Ecco, come immagine, credo renda quanto accade. Spetta all’adulto restare fermo a tavola e in ciò in cui sente forte lui per primo, atto educativo fondamentale. Spetta a lui solo curare il fuoco interiore di ciò in cui crede davvero e trasmetterlo al figlio.
Mi auspico che sempre di più ricerchiamo quei momenti da condividere.
Con questo calore, fuoco d’ intimità ascoltata in interezza, i nostri figli sapranno affrontare con “cuore” che ha profondità e attenzione, ogni ostacolo che la vita porrà nella loro crescita.
Una filastrocca in dono da leggere davanti al fuoco che parla di Lui, Lui…energia prima e pura da conservare dentro di noi. Ha stabilità, cura, intensità, scalda e sale in alto, come ogni atto educativo.
Ringrazio l’amica Barbara Pellizzari per il dono dell’illustrazione.
Il fuoco
Il fuoco scoppietta con gioiosa danza
ed io lo guardo nella sua grande baldanza.
Pare un folletto con un cappello appuntito
che fa capolino con gioco divertito.
Tante facce, una a una, compaiono strane
con i baffi, con gli occhialoni, con il naso grosso e anche facce di rane!
Le sue fiamme si alzano alte sino al cielo,
come fossero fiori rossi nel loro lungo stelo.
Le guardo, le osservo con grande concentrazione
seduta sul vecchio e di legno seggiolone;
il loro calore mi fa pensare alla vicinanza di mamma e papà
e del loro amore di cui ci si nutre a sazietà.
Le fiamme sembrano mani che accarezzano rosse
come danze in sinuose mosse.
Il legno si brucia e diventa brace
e tutto intorno, piano, piano tace.
Il ciocco è un drago che sputa sul braciere,
come fosse con la spada infilzato da un cavaliere.
Il legno grosso è preso dal boscaiolo vero
che lo ha ricevuto in dono dall’albero fiero.
L’albero con amore ha donato se stesso
perché l’uomo rinunciasse a ciò che della vita è complesso
E per un momento si potesse sdraiare
e dal divano farsi coccolare.
Il tepore scalda piano…. e io e te bambino
Tiriamoci accanto solo un pochino
Stringiamoci stretti…..stretti…..stretti
Cosi sembriamo due cuori perfetti.
Dott. Rosa Rita Formica
pedagogista
( www.formicarosarita.it)
