Home / È bene sapere / Doppio cognome, i figli potranno scegliere. La Camera apre uno spazio per i bimbi
Il Centro Colibrì di Margherita Hack

Doppio cognome, i figli potranno scegliere. La Camera apre uno spazio per i bimbi

cognome Doppio cognome, i figli potranno scegliere. La Camera apre uno spazio per i bimbiCade l’obbligo del cognome paterno: arriva la libertà di scelta. La commissione Giustizia di Montecitorio ha approvato la proposta di legge che abolisce l’obbligo del cognome paterno per i figli lasciando libertà di scelta ai genitori. Il testo sul doppio cognome approderà lunedì in Aula per la discussione generale dopo che in commissione è stato votato il mandato al relatore, e potrebbe ricevere il via libera dall’Assemblea di Montecitorio entro la prossima settimana. Il primo sì al testo arriva nello stesso giorno in cui a Montecitorio apre le porte uno «spazio bimbi» per allattare i neonati delle deputate (sempre di più in questa legislatura, che ha visto crescere notevolmente il numero di giovani donne parlamentari) e delle dipendenti della Camera.

Lo spazio è stato allestito al piano terra, nei locali dove fino alla scorsa legislatura si trovavano i cosiddetti «bagni dei deputati»: una sorta di albergo diurno dove i parlamentari potevano fare una doccia o una sauna durante i lavori della Camera. Lo stop all’obbligo del cognome paterno «è un altro passo in avanti verso la parità dei sessi e la piena responsabilità genitoriale. Il figlio – sostiene la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti (Pd) – ora potrà avere o il cognome paterno o quello materno o entrambi, secondo quando decidono insieme i due genitori. Ma se l’accordo non c’è, il figlio avrà il cognome di tutti e due i genitori in ordine alfabetico».

Peraltro, aggiunge, «l’obbligo del cognome paterno, simbolo di un retaggio patriarcale fuori del tempo e assurdamente discriminatorio, è stato severamente censurato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, e dunque il testo che ora andrà in aula è un atto dovuto, che ci pone finalmente in linea con gli altri paesi europei». Ecco, in pillole, cosa prevede il testo che ora passa all’attenzione dell’Aula.

(fonte: Il Messaggero)

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>