Gabicce Mare (PU): convegno sulle Adozioni Internazionali
Si è svolto a Gabicce Mare (PU) il 26 e 27 agosto il convegno sulle Adozioni Internazionali promosso da AIBI ed a cui hanno partecipato esponenti del mondo politico, enti autorizzati all’adozione e rappresentanti delle associazioni familiari.
Al convegno, in rappresentanza di Dalla Parte dei Bambini Onlus di Udine, ha partecipato la presidente Cristina Pavan.
È noto a tutti che, negli ultimi anni, è drasticamente crollato il numero dei bambini accolti in Italia attraverso l’adozione internazionale così come le domande presentate da aspiranti genitori adottivi.
Diversi sono stati gli approcci e le analisi di questa situazione ma le conclusioni sono state comuni: la crisi dell’adozione internazionale è da imputarsi a diversi fattori e non solamente alla crisi economica. La lunghezza e l’incertezza degli iter burocratici, una certa sfiducia nei confronti degli enti autorizzati e dei servizi sociali, l’età più elevata dei bambini e la presenza di numerosi minori con bisogni speciali si aggiungono all’importante impegno economico che le coppie devono accollarsi e creano quindi uno scenario in cui l’adozione internazionale non è più un atto di amore ma diviene piuttosto un “problema”.
Le associazioni familiari hanno sottolineato al convegno come le famiglie si sentano lasciate sole soprattutto dopo aver portato a casa i propri figli. Bambini che, molte volte, hanno bisogno di un sostegno professionale sia per problematiche di tipo sanitario che a causa di un vissuto difficile che ha caratterizzato la loro prima infanzia.
Gli Enti autorizzati hanno messo in evidenza la difficile situazione nella quale si trovano ad operare dopo che, dal 2011, tre governi hanno praticamente ignorato il mondo dell’adozione internazionale accantonando tutti gli emendamenti presentati e mancando di finanziare i fondi destinati alle famiglie adottive.
Al di là delle analisi tutti gli attori presenti – politici, enti e rappresentanti delle famiglie – si sono trovati d’accordo nel condividere un’estrema preoccupazione rispetto all’operato della Commissione Adozioni Internazionali che non si riunisce da oltre un anno, che non risponde alle pressanti richieste di incontro che le vengono presentate sia dal mondo politico che dall’associazionismo e che non prende in considerazione appelli e segnalazioni provenienti direttamente dalle famiglie. La Linea Verde CAI infatti non è più attiva. Non sono stati ancora resi noti i dati relativi alle adozioni del 2014 e da circa tre anni gli enti non hanno risposte alle loro varie istanze.
Tutti i presenti hanno accolto con speranza gli interventi del Presidente e del Vice Presidente Commissione Infanzia onorevoli Brambilla e Blundo che hanno dichiarato l’intenzione di rimettere l’adozione internazionale al centro della scena politica ma sicuramente fra i presenti si è percepita estrema amarezza per una situazione che ormai si protrae da diversi anni ed a cui nessun politico, sinora, ha saputo mettere la parola fine.
L’adozione internazionale sembra essere un tipo di genitorialità di serie B. Sicuramente è l’unico tipo di genitorialità i cui costi vanno totalmente a carico delle famiglie a differenza di quella biologica, della procreazione medicalmente assistita e di quella eterologa.
Nel suo intervento Graziani – presidente di un ente autorizzato – ha chiesto provocatoriamente al Governo di dichiarare pubblicamente di non credere più all’adozione internazionale e di rinnegare quindi un pezzo di storia che ha visto arrivare in Italia circa 30 mila bambini, nuovi cittadini italiani.
Noi speriamo di non avere risposta a questa domanda ma atti concreti nei confronti di una genitorialità che per decenni è stata esempio di solidarietà ed accoglienza.
Serve fare scelte coraggiose che ricordino che l’adozione è una scelta d’amore ma anche un atto di responsabilità sociale.
Cristina Pavan https://misurafamiglia.it/scrivono-per-voi/