IL GIOCO DEL RISPETTO
Che cos’è
È un progetto nato nel 2013 per le scuole dell’infanzia, che consiste in un percorso formativo per insegnanti + un kit didattico che contiene diverse proposte di gioco per far giocare bambini e bambine senza stereotipi di genere e per dare a tutte e a tutti pari opportunità di pensare e sognare il proprio futuro inseguendo i propri talenti senza i condizionamenti dei media e dell’industria del giocattolo su cosa possono o non possono fare maschi e femmine.
Abbiamo bisogno del vostro aiuto per aggiungere al Gioco del rispetto una HOME EDITION, che possa dare la possibilità a tutte le famiglie di poter giocare in autonomia con i propri bambini e bambine.
Stiamo lavorando per strutturare il Gioco del rispetto così:
SCHOOL EDITION:
Un percorso di formazione per insegnanti della scuola dell’infanzia + un kit di strumenti pratici con cui far giocare bambini e bambine senza stereotipi di genere.
Contenuti:
– Linee guida per le/gli insegnanti, che comprendono una parte teorica, una parte con le indicazioni su come utilizzare il kit e strumenti propedeutici per l’analisi del contesto
– La storia di Red & Blue, creata per far riflettere bambini/e sui ruoli di genere. La storia è divisa in grandi quadrati. Ogni quadrato ha un lato frontale dedicato al testo scritto e il retro dedicato a un’illustrazione. In questo modo, l’insegnante può leggere la storia posizionandosi frontalmente rispetto ai bambini/e, che nello stesso momento ascoltano e guardano le immagini rivolte verso di loro. Ogni volta che si cambia quadrato, l’insegnante può sfruttare la pausa per chiedere ai bambini/e di commentare quanto letto e ottenere feedback costanti sull’andamento del racconto.
– 8 proposte di gioco che si strutturano in esperienze, gioco simbolico e di ruolo, narrazione, tutte attività che normalmente si svolgono alla scuola dell’infanzia. Molteplici sono i codici espressivi che si possono utilizzare, da quello grafico-pittorico a quello narrativo e simbolico. Alcune delle idee di gioco avranno a che fare con il “fare finta che”, intendendo con ciò tutte le attività ludico-simboliche in cui “si finge” un’azione: i giochi di azione mimica, di osservazione, di ruoli e di identità diverse, ma anche le drammatizzazioni (il giocare al teatro), l’utilizzo di un oggetto al posto di un altro e l’animazione di oggetti. Il gioco di finzione riveste infatti un ruolo cruciale nello sviluppo delle competenze sociali, poiché interpretare un personaggio favorisce il decentramento e la capacità di mettersi nei panni di un’altra persona, sia dal punto di vista cognitivo che affettivo. Tutte le schede di gioco sono intese come ipotesi operative di partenza che il/la singola/o insegnante può adattare al contesto specifico in cui opera.
– Un “memo dei mestieri”. Nel nostro memo le carte non sono perfettamente identiche perché quello che cambia è il genere. Sono le professioni, e il conseguente abbigliamento associato o gli oggetti vicino alla persona, che vanno colte come caratteristiche salienti mentre il genere volutamente resta sullo sfondo. Così facendo possiamo suggerire e legittimare che è uguale e indifferente se a fare l’idraulico sia una donna o un uomo, così come l’insegnante di asilo nido oppure se ad essere impegnanti in attività domestiche (lavare il pavimento, stirare) sono la mamma o il papà. Allo stesso tempo questo tipo di gioco oltre a stimolare le operazioni mentali classiche (memorizzare la posizione di una carta nello spazio, cogliere le caratteristiche salienti di un’immagine, associare elementi uguali) invita i bambini e le bambine a utilizzare un linguaggio che prevede la declinazione al maschile e al femminile delle professioni proposte nelle carte. Non esiste altro modo infatti per distinguerle tra loro. Le insegnanti che hanno utilizzato il memo riportano come spontaneamente i bambini e le bambine nominavano le professioni al femminile (pompiera, idraulica, eccetera) e che questo ampliamento nel linguaggio entrava ormai nel loro lessico quotidiano.
HOME EDITION:
Una scatola di giochi per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni, con cui imparare a superare gli stereotipi di genere, divertendosi.
Date le numerose richieste di mamme, papà, nonne, nonni, ma anche associazioni e insegnanti, che privatamente vorrebbero avere a portata di mano il Gioco del rispetto, abbiamo deciso di lavorare a una home edition, semplificata rispetto alla versione originale, e direttamente fruibile in famiglia, senza la mediazione delle scuole.
I contenuti della scatola sono:
– La storia di Red & Blue – per immaginare rapporti solidali tra generi, in cui ognuno è libero di seguire il proprio talento. 12 tavole illustrate che permettono la lettura e contemporaneamente la visualizzazione delle figure, da parte di bambini e bambine. Due amici, un maschio e una femmina, affrontano un cammino avventuroso aiutandosi a vicenda, al di là degli stereotipi.
– Il memo dei mestieri – per imparare che uomini e donne hanno pari opportunità di fare le stesse cose, anche se sono diversi tra loro. Un gioco di memoria visiva che abbina 20 coppie di maschi e femmine che svolgono lo stesso mestiere.
– Il puzzle double face – per scoprire che “un astronauta” può anche avere l’apostrofo! 35 pezzi compongono da un lato la figura di un astronauta maschio e dall’altro la figura di un’astronauta femmina. E fino all’ultimo non si sa mai quello che verrà fuori.
– Il libretto del rispetto – per iniziare a giocare senza stereotipi. Una serie di suggerimenti per nuovi giochi in casa e con gli amici.
Le autrici e i partner del progetto
Il Gioco del rispetto è nato nel 2013 con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, in partnership con l’Università degli Studi di Trieste e il centro antiviolenza G.O.A.P.
Nel 2014 il Comune di Trieste ha adottato il progetto, rendendolo disponibile in 18 scuole dell’infanzia, coinvolgendo 70 insegnanti in un percorso di formazione innovativo.
Supporta il progetto anche la Consigliera provinciale di parità di Trieste.
campagna di crowdfunding http://www.kisskissbankbank.com/it/projects/gioco-del-rispetto
Vorrei regalare alla Scuola dell’Infanzia di Nogaredo di Prato questo gioco. Mi potete aiutare dandomi i riferimenti giusti, dicendomi come e dove versare il costo dovuto?
vi sono molto grata, Marta Mauro Stefanini