Il parere della pedagogista su regali e giochi: due modi per educare

Le camere dei bimbi sono colme di giocattoli: molte stanze di casa hanno ceste che li contengono.

La vita dei più piccoli è fatta di tanti momenti in cui i regali diventano un rito indispensabile, molto spesso più per l’adulto che, alle volte, lo utilizza per tranquillizzare qualche suo disimpegno relazionale più profondo.

Ce lo diciamo in tutta onestà, perché è bene condividere anche le nostre fragilità genitoriali! Siamo solo “buoni” genitori, non genitori perfetti.

Eppure, alle volte, se osserviamo bene, vediamo i più piccoli divertirsi con poco: un coperchio, un mestolo, una pentola, un pezzo di legno, mollette della biancheria, bottiglie di plastica, calzini, sassolini, etc. e tutto quanto di più naturale esista in casa o in giardino.

Questo stimola la loro fantasia.

Un gioco semplice, nato dalla vita quotidiana, dalla natura, può far nascere diverse idee; trasformarsi in tantissime opportunità e riuscire a “battere” in entusiasmo qualsiasi gioco elettronico o sofisticato, anche per l’apertura relazionale e sociale che esso offre.

Noi adulti regaliamo giochi con il cuore ed insegnano così la generosità; altrettanto importante però è educare al riconoscimento del “VALORE” del regalo e all’attesa dello stesso.

I giochi oggi, in epoca consumistica, sono ottenuti dai bambini con enorme facilità. Questo, a lungo termine, diventa un rituale che “annoia” perché scontato.

Da sempre, ciò che è voluto, atteso, desiderato, ha un valore aggiunto, prima di tutto, dentro noi stessi.

Non sempre si ottiene tutto ciò che si desidera. Iniziare già da piccoli ad accettare la delusione e la frustrazione è atto prezioso e non rende i nostri bimbi, piccoli “principi tiranni”.

Se ci è capitato di osservare alcuni bambini durante i compleanni o le festività, li vediamo scartare i regali senza il minimo cenno di curiosità.

Velocemente si impegnano ad aprire carte colorate e scatoloni, senza fermarsi con attenzione e gioia su nulla di specifico.

Ecco… non esiste in loro più lo stupore e la magia!

Il dono più grande a cui educare i nostri figli è quello della curiosità sempre viva.

Un gioco è una preziosità che va vissuta con tutti i sensi e fruita lentamente.

Ogni età ha, poi, esigenze particolari, legate alle fasi di apprendimento che vanno tenute in debito conto prima di ogni acquisto.

I giochi li si desidera; ci si impegna con costanza ad ottenerli e alla fine li si rispetta e cura.

Il rispetto e l’educazione all’ordine è altro difficile passaggio per noi genitori.

In tal caso, utili apprendimenti, in tal senso, sono: l’imitazione dell’adulto che si pone ad esempio costante; l’ordine che diventa esso stesso un gioco fatto insieme ai grandi; i rinforzi positivi; le consuetudini familiari ritualizzate; i pupazzi creati come guardiani dell’ordine etc.

Poi, esistono i giochi più belli che sono quelli all’aria aperta, dove la natura ci attende maestra saggia di vita. Quale regalo più bello per tutti?

UN TRENINO NEL CUORE

Ho ricevuto un regalino
da mio nonno questo mattino:
è un trenino tutto da montare
e per questo dovrò sicuramente farmi aiutare.
Lo desideravo da tanto tempo, con cuore
e sentimento, un gioiello di cura e amore da far correre con gran rumore.
Strilli e grida e gran frastuono
di tanti amici è il mio sogno buono!
Il nonno poi mi ha detto piano, piano
quando stanco si è seduto sul divano
“Tienilo pulito e con grande cura,
così un paesello lungo le rotaie, ci metteremo a bordura.
I sogni sono preziosi se fatti con il naso all’insù
ma ancor di più, se diventano regali da noi quaggiù!”
Allora, io l’ho stretto forte a me
e l’ho ringraziato di slancio sai perché?
Preziosa è la sua vicinanza
quando la locomotiva si muove nella stanza…
Ci unisce in un ballo del cuore
che è silenzioso e non fa rumore!

a cura della dott. Rosa Rita Formica
Pedagogista
www.formicarosarita.it