Il progetto Baby Sitter Comunale perde dieci Comuni

babysitter 300x116 Il progetto Baby Sitter Comunale perde dieci Comuni

Soltanto cinque amministrazioni, tra cui la capofila Pasian di Prato, hanno rinnovato la convenzione. Nato nel 2006 eroga servizi qualificati alle famiglie residenti

La notizia è dell’inizio di dicembre, quando l’Assemblea dei Sindaci della Convenzione per la gestione associata del Progetto Baby Sitter Comunale, ha dovuto prendere atto del recesso di ben 10 Comuni: Basiliano, Codroipo, Colloredo di Monte Albano, Moimacco, Pagnacco, Pozzuolo del Friuli, Reana del Rojale, Remanzacco, Tavagnacco e Tricesimo hanno infatti rinunciato al rinnovo della Convenzione in scadenza al 31 dicembre 2013.
Per questo motivo, a partire dal 1 gennaio 2014, le famiglie residenti in tali Comuni non potranno più attingere ai servizi qualificati dell’Elenco Intercomunale Baby Sitter, che consente alle famiglie di ottenere un valido supporto nella gestione dei figli, valendosi di personale severamente selezionato, formato e controllato dai Comuni gestori. Il procedimento che ha condotto i 10 Comuni a prendere questa grave decisione è stato lungo e complesso e ha interessato ben 3 tempestose sedute dell’Assemblea dei Sindaci. In particolare determinante è stata la rinuncia preannunciata da parte dei due Comuni più popolosi, Codroipo e Tavagnacco, la cui defezione ha costretto altre Amministrazioni a rinunciare all’adesione in virtù della conseguente lievitazione dei costi di gestione ripartiti in capo ai Comuni superstiti.
Il Progetto Baby Sitter Comunale, che ha portato alla creazione di un vero e proprio Albo di operatrici qualificate per l’infanzia, è nato nel 2006 e ha costituito una esperienza pilota a livello nazionale nell’ambito dei servizi evoluti a sostegno della famiglia. Molti Comuni di tutta Italia, anche di rilevante entità, hanno imitato il modello organizzativo inventato dai Comuni friulani e i servizi sono stati costantemente apprezzati dalle famiglie residenti nei relativi territori. Purtroppo, complice la crisi e la difficoltà oggettiva di monitorare gli effettivi risultati di servizio, nell’ambito territoriale di alcuni Comuni le statistiche operative degli ultimi anni sono state considerate insoddisfacenti e ciò ha spinto le relative Amministrazioni comunali a rinunciare al rinnovo della Convenzione, orientando diversamente gli investimenti.
Il risultato è un rilevante ridimensionamento del bacino di utenza dei vari servizi del Progetto Baby Sitter Comunale, che passa da oltre centomila abitanti a poco più di trentamila. Nello stesso tempo, tuttavia, cinque Amministrazioni hanno creduto ancora nel Progetto e, pertanto, per i Comuni di Pasian di Prato (ente capofila e gestore), Campoformido, Martignacco, Moruzzo e Pradamano l’esperienza convenzionale prosegue anche nel 2014 e i relativi servizi di custodia e animazione laboratoriale dei bambini e di formazione e divulgazione pedagogica per i genitori, continueranno ad essere disponibili per tutte le famiglie residenti in questi territori.
Un risultato non esente da sacrifici a cui, tuttavia, le predette Amministrazioni tengono particolarmente. L’intendimento degli amministratori è stato quello di compiere ogni sforzo possibile per continuare a garantire alle famiglie un servizio utilissimo e di particolare delicatezza, con l’obiettivo contestuale di non disperdere una pluriennale esperienza di amministrazione congiunta e di politica sociale avanzata che, negli anni, ha ottenuto un riconoscimento normativo specifico da parte della Regione e il patrocinio permanente della Provincia di Udine. Per mantenere attivo il servizio con una compagine associativa così ridotta è stato ovviamente necessario ridimensionare alcuni servizi, quali l’apertura dello Sportello Operativo di Pasian di Prato che, dal 1° gennaio resterà aperto con un orario ridotto del 50%: le prestazioni a favore delle famiglie tuttavia non subiranno contrazioni e anche la tanto apprezzata organizzazione di corsi di formazione per genitori sarà garantita nel 2014. I Comuni si sono impegnati inoltre a rilanciare il Progetto Baby Sitter in sede locale, soprattutto sfruttando la possibilità di promuovere e utilizzare il gruppo operativo delle baby sitter accreditate in occasione dei centri vacanza, nelle attività di animazione e nei servizi operativi presso le strutture scolastiche.

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