Il Civico Aquario Marino di Trieste costituisce un’attrattiva anche come edificio, con quel suo campanile e quello stile liberty che spiccano sulle rive di Trieste. Al suo interno uno dei più antichi acquari al mondo (1933, adottando la derivazione dal latino aquarium e dunque senza la “c”.) dedicato a conoscere i pesci e i crostacei tipici dell’Adriatico nel loro ambiente. Anche l’impianto tecnico rispecchia ancora il progetto originario e l’acqua viene prelevata direttamente dal mare alla base del molo e viene spinta a 20 m di altezza nella torre dell’orologio. L’acqua viene sottoposta ad un filtraggio lieve, che permette al plancton e agli altri nutrienti di penetrare nelle vasche che divengono uno spicchio di Golfo, dove le diverse specie possono trovare gli oligoelementi di cui hanno bisogno. Ciò permette anche di avere all’interno degli acquari nascite di alghe e animali marini, portati dall’acqua nelle vasche sotto forma di spore, uova o larve. Con l’impegno e la collaborazione dei pescatori, alcuni pesci vengono invece salvati dalle reti e ospitati nelle vasche espositive. Dopo le amorevoli cure del veterinario, molti animali possono portare ancora evidenti i segni dell’incontro con ami o lenze. Tuttavia, osservarli guizzare nelle vasche ci permette di ammirare le peculiarità della loro sorprendente ecologia, sensibilizzandoci sulla pesca sostenibile, sulla gestione della biodiversità e sul rispetto verso il mondo marino. Al piano superiore è presente un originale rettilario che ospita anfibi, sauri e soprattutto serpenti, sia locali (sono presenti tutti i serpenti velenosi che si possono incontrare in questa parte d’Europa) che esotici (tra cui un pitone albino di oltre 4 metri). Si tratta di specie esotiche rinvenute abbandonate nei dintorni della città.
Grazie alla partnership con il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, l’Aquario ospita infine 2 collezioni peculiari: una rassegna di collezionismo di conchiglie, che fa da cornice ai “Pesci Argentati di Rossovich”: una raccolta ottocentesca unica al mondo, della fauna Mediterranea con la tecnica della galvanoplastica metallica.