Il perineo, questo sconosciuto…
Mi rendo conto, nella mia attività da ostetrica, che consigliando la “ginnastica perineale” o gli “esercizi perineali” troppo spesso mi trovo di fronte a confusione, tabù o addirittura ignoranza. Il punto è che il perineo, senza esagerare, è il centro del corpo, in particolare nella donna; se non curato, si indebolisce, creando svariati disagi e intaccando le radici dell’identità femminile. Prendersi cura del proprio perineo significa per l’appunto esercitarlo, ovvero muoverlo; ma per poterlo fare è necessario innanzi tutto approfondire la conoscenza in merito.
Il perineo è un piano formato da un insieme di muscoli, membrane e strutture che chiude inferiormente la cavità addominale e pelvica e sostiene la vagina, l’utero, la vescica e il retto. È a forma di rombo, la cui punta anteriore tocca la sinfisi pubica (ovvero il primo osso trasverso che incontriamo scendendo dall’ombelico), la punta inferiore arriva al coccige (l’ultima parte della colonna vertebrale) e le punte laterali coincidono con le tuberosità ischiatiche (le due ossa su cui mi siedo quando sto a gambe incrociate).
Inoltre, i muscoli del perineo sono disposti in tre strati, facilmente individuabili nell’immagine:
– lo strato più superficiale collega il pube al coccige e consiste nei due sfinteri, vaginale e rettale, attorno ai quali le fibre di questo muscolo (chiamato bulbocavernoso) si incrociano e formano un otto (nella figura, in azzurro).
– lo strato intermedio è chiamato diaframma urogenitale e forma un triangolo tra il pube e i due ischi. La base di questo triangolo (una linea immaginaria da ischio a ischio) interseca il centro dell’otto formato dallo strato esterno (nella figura, in giallo).
– lo strato profondo è chiamato diaframma pelvico e si estende come un’amaca tra coccige, ischi e pube (nella figura, in rosso).
La ricercatrice Helle Gotved spiega così la funzione del perineo: “La muscolatura del fondo della pelvi ha più di uno scopo. I muscoli devono cooperare nel sostenere gli organi interni e hanno una funzione importante durante il coito”. Cito questa frase per la sua straordinaria efficacia nello spiegare in poche parole più o meno tutto quello che c’è da sapere e aggiungo la fondamentale funzione di “accompagnamento verso il mondo” durante il parto.
Dopo il primo passo della conoscenza teorica è bene dedicarsi all’ascolto, alla percezione e alla conoscenza tattile di questa nostra importante parte del corpo. Questo secondo punto passa inevitabilmente attraverso la respirazione, poiché il perineo spontaneamente si muove, reagisce e vive insieme al diaframma, che è quel muscolo che ci aiuta a respirare. Un buon esercizio di percezione perineale si basa proprio sul principio che, inspirando, il diaframma si abbassa per far spazio ai polmoni e così facendo spinge gli organi dell’addome verso il basso. Di conseguenza, il perineo asseconda la pressione, scendendo un po’. Durante l’espirazione, i polmoni si svuotano, il diaframma risale e anche il perineo torna al suo punto di partenza. L’esercizio può essere quello di sedersi su una sedia, con i piedi ben appoggiati a terra, cercando di percepire il contatto degli ischi sulla seduta. Provate a portare tutta la vostra attenzione sul respiro, sentendo l’aria che entra e che gonfia la pancia. Uscendo fuori, l’addome rientra. Prendetevi un po’ di tempo e ascoltate i movimenti del vostro corpo a ritmo del respiro. Dopodiché concentratevi sul perineo: dopo qualche minuto, vi accorgerete che anche i muscoli perineali si muovono con lo stesso ritmo respiratorio.
La percezione aumenta con la conoscenza tattile: alzatevi in piedi e, guardando la figura, cercate sul vostro corpo, con le mani, i quattro vertici del rombo perineale (ischi, pube, coccige). Una volta trovati, percorrete l’otto dello strato superficiale, toccate il triangolo dello strato intermedio, sfiorate l’amaca dello strato profondo.
Tutti gli esercizi perineali partono da qui. Ci vuole tempo, pazienza, attenzione e concentrazione. La determinzione e la costanza (ovvero la ripetizione giornaliera) aiutano ad aumentare gradualmente la percezione e la respirazione, a sentire un bacino più caldo e una postura più rilassata. Dopo un mese ci saranno miglioramenti globali e dopo tre i muscoli saranno tonici e rinforzati.
Poiché ci sono vari miti da sfatare sugli esercizi, poiché la situazione di partenza è diversa per ognuna di noi e poiché è necessario avere un feedback, credo sia fondamentale un accompagnamento di un professionista in questo percorso. L’ostetrica conosce l’anatomia e la fisiologia, valuta la condizione iniziale, i bisogni e le risorse, chiarisce i dubbi, ascolta le vostre paure o perplessità e ovviamente vi aiuta con gli esercizi.
In conclusione, il perineo sostiene, il perineo accoglie, il perineo guida. E, come si diceva, prendersene cura significa investire sulla salute: muovendolo, funziona meglio. Migliora il sesso, migliora il parto, migliora la postura… Migliora la salute in generale!
L’importanza della ginnastica perineale per la salute della donna
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