In Italia il consumo medio è di 10 grammi al giorno contro i 5 raccomandati. I consigli dei pediatri per i genitori
Nei nostri piatti, compresi quelli dei bambini, c’è troppo sale. Un’abitudine, quella di mangiare troppo “saporito”, che si fatica a sradicare. Ma un’alimentazione poco salata fin da piccoli è fondamentale per evitare problemi come l’ipertensione. Secondo un’indagine condotta nel Regno Unito, quasi 3 bambini su 4 assumono ogni giorno una quantità di sale superiore a quella massima raccomandata (400 mg al giorno fino ai 12 mesi).
VADEMECUM – Anche in Italia il consumo medio di sale pro capite è di 10 grammi al giorno, e il 90% della popolazione (inclusi bambini e adolescenti) eccede il limite massimo definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 5 grammi al giorno. Eppure, per piccoli e grandi, è sufficiente la quantità di sale naturalmente contenuta negli alimenti, senza alcuna aggiunta. Questa volta a lanciare la palla è la britannica WASH (World Action on Salt and Health), in occasione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (dall’11 al 17 marzo), cui partecipano i pediatri italiani, che hanno stilato dieci regole “scaccia-sale” per aiutare i genitori ai fornelli (LEGGI IL VADEMECUM). Alla campagna partecipa anche la Società italiana di nutrizione umana (Sinu) e il Gruppo di lavoro intersocietario per la riduzione del consumo di sodio in Italia (Gircsi).
I RISCHI – «Il sale è un nemico della salute del bambino – spiega Claudio Maffeis, docente di Pediatria all’Università di Verona -. Spesso le mamme lo considerano alleato per facilitare l’approccio del figlio a un nuovo cibo o per stimolare il suo appetito, ma in realtà è dannoso per la sua salute, presente e futura. Esiste una relazione tra precoce esposizione al sale, sin dai primi anni di vita, e rischio di obesità e ipertensione nelle età successive: un bambino abituato a eccedere le dosi consigliate di sodio è potenzialmente un adulto iperteso». Ma bastano pochi accorgimenti per insegnare al piccolo sane abitudini alimentari: non aggiungere sale nelle pappe, usare ingredienti a basso contenuto di sale per il primo anno di vita e proseguire quanto più a lungo possibile; cuocere la pasta senza aggiungere sale nell’acqua e quando si assaggia la pappa, non affidarsi al proprio gusto per testarne la bontà, ma lasciare al bambino la possibilità di apprezzare il gusto più naturale del cibo. Nel caso manchi il latte materno prima dell’anno, preferire i latti specifici in formula, evitando il latte vaccino. Come condimenti, usare aceto e limone al posto del sale e dopo i due anni preferire aromi, spezie e erbe aromatiche. Infine, eliminare i cibi fritti e prediligere cotture al vapore o al cartoccio che permettono di trattenere il sapore proprio degli alimenti.
(fonte: corriere.it)