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Musica e sviluppo cognitivo nell’infanzia: due giorni di convegno al teatro Miela di Trieste

convegno 1 2 febb musica ReMus imm 274x300 Musica e sviluppo cognitivo nell’infanzia: due giorni di convegno al teatro Miela di TriesteAvrà luogo venerdì 1 e sabato 2 febbraio, presso il teatro Miela di Trieste, il convegno “Musica e Neuropsicologia Cognitiva dello Sviluppo”, organizzato dall’I.R.C.C.S. Burlo Garofolo (Ts). L’appuntamento vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali, tra cui importanti professionisti nel trattamento di disturbi specifici del linguaggio e della lettura. Tra i partecipanti Emmanuel Bigand, Daniele Schon, Luisa Lopez, Nina Kraus, Maria Majino, Tommaso Vecchi e Andy Bremner.  L’incontro fa parte del progetto di ricerca ReMus — Rhythm and Music to Rehabilitate Reading Disorders, sostenuto dalla Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani.

Diversi studi hanno dimostrato quanto un training musicale intenso, preciso e duraturo possa influire positivamente sulla memoria e sulla capacità di prestare attenzione, ma anche sulla plasticità della rete neuronale coinvolta nell’elaborazione delle informazioni linguistiche.  Per questo, durante le due giornate di convegno verranno illustrati studi sulle funzioni cognitive connesse alle abilità musicali, sviluppati dalla neuropsicologia dello sviluppo, dalle neuroscienze e dalla neurofisiologia. L’obiettivo è quello di proporre e coltivare uno spazio d’incontro interdisciplinare, che riesca a mediare tra ricerca scientifica e pratica clinica, individuando nuove ipotesi di ricerca e proposte riabilitative.

“Negli ultimi anni, in letteratura è stata ampiamente sostenuta e condivisa l’idea che la pratica musicale, durante l’infanzia, stimoli lo sviluppo cognitivo e porti ad un aumento delle competenze del bambino anche in attività extramusicali. Questo avverrebbe per una sorta di trasferimento delle abilità specifiche apprese musicalmente alle funzioni cognitive di base, necessarie per svolgere altri compiti di tipo non musicale  (es. lettura, abilità di calcolo a mente).
Molti lavori hanno dimostrato che il training musicale, se metodologicamente ben strutturato, intensivo e duraturo  porta ad una plasticità adattiva della rete neurale coinvolta nell’elaborazione delle informazioni linguistiche e ad un miglioramento delle funzioni attentive e mnestiche.”

Nella newletter di febbraio le interviste ad alcuni tra i partecipanti al convegno, a cura di Radio Magica.

Per informazioni: clicca qui

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