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Organizzazione dell’Assistenza Sanitaria di base nel nostro Paese: gli strumenti a nostra disposizione

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StethoscopeMotivata  dalla confusione che spesso riscontro tra i pazienti, penso sia doveroso dedicarsi ad un pò di educazione sanitaria, e quindi vorrei fornire un po’ di delucidazioni e fare un po’ di chiarezza su quali siano i servizi offerti allo stato attuale dal SSN ai cittadini, e a chi bisogna rivolgersi in caso di necessità…

Anzitutto vorrei sottolineare che, in un momento in cui si parla tanto di progetti politici futuri che trasformino l’assistenza sanitaria in una assistenza h24, essa in realtà già esiste

In Italia, infatti, tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito e dall’occupazione, hanno diritto ad un’assistenza sanitaria di base gratuita: la fornisce il medico di Medicina Generale, un medico che, dopo opportuna e specifica formazione post-universitaria, aderisce ad una Convenzione con il SSN, mettendo a disposizione il proprio ambulatorio per le visite ai pazienti, negli orari che ritiene opportuni, e mantenendo una contattabilità telefonica solamente per le urgenze, nelle restanti ore della giornata (fino alle 20) e dalle ore 8 alle ore 10 del sabato e dei giorni prefestivi.

È il cosiddetto “medico di base” (ossia “medico di famiglia”, proprio in virtù del rapporto di fiducia che spesso si instaura e accompagna le tappe del nucleo familiare che lo sceglie), oppure per i più piccoli, il “pediatra di libera scelta“.

È a loro che ci si può rivolgere per problemi di salute, sono sempre loro a prescrivere le terapie, o le prescrizioni di visite specialistiche o gli esami diagnostici e strumentali che ritengono più appropriate, seguono a domicilio i pazienti non deambulanti o non trasportabili, mediano tra la burocrazia, le strutture della Azienda Sanitaria e le esigenze dei pazienti.

Ci si rivolge ad essi anche per ottenere la certificazione per le assenze lavorative per malattia, sempre nei giorni feriali, o il sabato e prefestivi entro le 10 del mattino;  a tal riguardo vorrei sottolineare che il proprio curante va contattato nel momento della malattia, in quanto deve appunto certificare la stessa, ed essendo telematico l’invio del certificato stesso all’INPS, può farlo soltanto in quel giorno, e non in seguito!

Ci si può rivolgere inoltre al proprio curante, ad esempio, per avviare richiesta di invalidità civile, per ottenere certificazione di idoneità sportiva di tipo non agonistico (il classico certificato necessario per iscriversi in palestra) o per il rinnovo della patente: per queste prestazioni, però, si esce dal titolo gratuito, e sono previste invece delle tariffe, diverse per le varie situazioni, da corrispondere direttamente al medico.

Bisogna sottolineare che, qualora si dovesse per svariati motivi dover cambiare transitoriamente domicilio, si ha la possibilità di chiedere, alla propria ASS di appartenenza, una revoca momentanea della propria assistenza, con la possibilità di scegliere un medico di base nel luogo dove ci si trovi a dover soggiornare, in modo da essere seguiti per le necessità di cui sopra.

E la notte, nei weekend e nei giorni di festa, se si sta male e non si riesce a gestire da soli la sintomatologia, a chi ci si può rivolgere?

Dalle 20 di sera alle 8 di mattina, durante i giorni feriali,e inoltre dopo le 10 del sabato o dei giorni prefestivi (fino quindi le 8 del lunedì o del primo giorno feriale successivo al festivo), e quindi da quando finisce a quando ricomincia la contattabilità telefonica del proprio medico,  ci si può rivolgere ai medici del Servizio di Continuità Assistenziale ( più comunemente conosciuto come “Guardia Medica”)…

Quali sono le competenze del suddetto servizio, e in che cosa può aiutare il cittadino? Ci si può rivolgere al Servizio di Continuità Assistenziale se si ha bisogno di un consulto medico, se si hanno urgenze non differibili, se si è malati e si ha bisogno di una certificazione per l’assenza dal lavoro ( soltanto ed esclusivamente durante il turno in questione), se ci si accorge di aver finito le terapie in corso (ad esempio nel caso dei malati cronici),  ma in ogni caso vorrei chiarire che i medici del suddetto servizio non sono semplici ripetitori di prescrizioni fatte da altri medici o, peggio, di prescrizioni deliberatamente richieste a voce, che inoltre  non hanno la possibilità di attingere alle informazioni sul paziente, e che, pertanto, chi usufruisce del servizio deve esibire anzitutto un documento di riconoscimento, e inoltre la documentazione clinica a disposizione.

Ci si può rivolgere alla “guardia medica” anche qualora necessino di cure mediche pazienti non trasportabili, nel qual caso i medici possono recarsi al domicilio; sarà il medico stesso ad effettuare triage telefonico per invitare a presentarsi in sede per la valutazione, a recarsi a domicilio nei casi strettamente necessari, o ad esortare il paziente a contattare il 118 per i quadri più gravi e complessi, per i quali siano necessari, senza ulteriore perdita di tempo, accertamenti o cure in regime ospedaliero. Altresì in seguito all’eventuale visita, a domicilio o nella sede stessa, sarà  il medico di Continuità Assistenziale ad inviare il paziente in Pronto Soccorso, con mezzi propri o con ambulanza dopo aver contattato il 118 nei casi più gravi, qualora dovesse avere un dubbio diagnostico e valutare che necessiti di ulteriori accertamenti o indagini laboratoristici da effettuare con criteri di urgenza in ambiente ospedaliero.

La “guardia medica” non può invece prescrivere accertamenti o esami diagnostico-strumentali, prestazioni rinviabili al medico di base.

Come si vede quindi, già nell’organizzazione attuale del Servizio Sanitario Nazionale,  si hanno a disposizione strumenti che possono farci sentire al sicuro!

a cura della dr.ssa Maria Antonietta Battafarano

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