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Ottava tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezza

educare3In questo articolo affrontiamo il sì e il no, due semplici parole che racchiudono un mondo da esplorare.
Dire di sì vuol dire permettere: un atto che concede al bambino di essere, fare o avere qualcosa; esprime la volontà dell’educatore che l’evento desiderato giunga a buon fine.
Dire di no vuol dire porre un limite: è un atto di difesa, di ordine e di equilibrio.
Storicamente il sì è “buono” e desiderato, mentre il no è “cattivo” e non voluto.
È di fondamentale importanza riabilitare il no, come gesto educativo positivo, che ha il fine di proteggere il bambino, garantirne la sicurezza e mantenere un equilibrio corretto nella sua vita.
Un gioco simpatico e di grande valore utile per ridare dignità al “no”, consiste nel fare al bambino semplici domande scherzose, che richiedono ovviamente la risposta negativa per salvaguardare l’integrità di un animale o di una situazione. Ad esempio, potete porre domande come: “Stiriamo il cane?”, oppure “Mettiamo lo stivale nella minestra?”, o “Mettiamo il gatto nella lavatrice?”
Rispondere “no” in modo simpatico, aiuta il bambino a comprendere che il porre un limite nasce con l’intento di proteggerlo, di garantirgli una crescita sana e sicura.
Sarebbe ideale dire tutti i sì possibili, tutti quelli che le regole e le abitudini della famiglia possono contemplare e sostenere.
E dire pochi “no” assoluti, ovvero limiti invalicabili che il bambino imparerà ad accettare e rispettare.
Il sì e il no sono due azioni educative che delineano l’universo del bambino: il permesso e il limite.
Nel concedere un permesso o nel porre un limite intervengono due fattori: a che cosa si dice di “sì” o di “no”, e come lo si dice.
Il “che cosa” definisce la mappa del bambino di ciò che lui può essere, fare o avere, una mappa mentale che costruisce il suo mondo attuale e pone le basi per ciò che nel futuro lui stesso si permetterà o si limiterà.
È di grande valore e di notevole portata insegnare ad un bambino cosa può essere, fare e avere e cosa invece non può. Non ha solo un risultato nell’immediato, ma il bambino impara un modo di vivere, si costruisce una mappa che lo accompagnerà nel tempo.
Dire, ad esempio, ad un bambino di non chiedere sempre aiuto o di non disturbare gli altri, potrà sviluppare in lui la sensazione che chiedere aiuto è sbagliato, che non può farlo. Probabilmente anche da grande tenderà a non chiedere il sostegno degli altri e si sentirà inopportuno quando proverà a farlo.
Il “come” l’educatore concede un permesso o stabilisce un limite determina il modo in cui il bambino risponde alle indicazioni: rispettare e seguirle, oppure trasgredirle.
Il modo con cui l’educatore dice di “sì” o di “no”, come il tono della voce, la postura del corpo, l’intenzione che guida il suo comportamento, ha il potere di maturare nel bambino il suo rapporto con il permesso e con il limite.
Dire, ad esempio, un “sì” con un tono aggressivo o minaccioso, con l’intento di farlo pesare al bambino, potrebbe sviluppare il lui la sensazione di non poter avere o ricevere con gioia e di sentirsi appesantito anziché contento.
In età adulta, potrebbe accadere di non riuscire a godere delle cose belle della vita.
Dire dei “no” con durezza e senza spiegarne la ragione, potrà spingere il bambino a non rispettare il limite e, da grande, a maturare profonda avversità verso le regole e nei confronti  dell’autorità.
Siamo appena all’inizio di questo importantissimo tema.
Nel prossimo articolo esploreremo l’abilità di dire di “sì”: in cosa consiste saper dare un “sì” completo o concedere un “sì” incompleto.

Bibliografia:
Il sì e il no, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Educare con amore e fermezza, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
I fini nell’educazione, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Le abitudini di vita, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Insegnare le relazioni, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni

Dott.ssa Donatella De Marco, Psicologa
Dott.ssa Silvana Tiani Brunelli

arte educare De Marco 2013 1

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