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Prevenire è meglio che curare: i consigli della dr.ssa Battafarano per aumentare le difese immunitarie

omeopatia 300x187 Prevenire è meglio che curare: i consigli della dr.ssa Battafarano per aumentare le difese immunitarieL’inizio dell’esperienza del nido per la mia bambina  mi fa associare al coro dei timori di tante altre mamme e alle scommesse su quando e con che frequenza si ammalerà la mia piccolina!

È risaputo infatti che con le prime esperienze di comunità i bambini si ammalino spesso, mettendo in crisi l’organizzazione familiare per correre ai ripari e cambiare programma su come gestire e badare ai piccoli!

Mi è venuta l’idea, quindi, nel rientro autunnale alla rubrica di Misura Famiglia, di sintetizzare e suggerire qualche accorgimento da applicare nel tentativo di aumentare le difese immunitarie, ridurre il contagio ed eventualmente reagire meglio ai virus che, per le loro caratteristiche, si diffondono molto facilmente e funzionano comunque da “stimolo” per il sistema immunitario dei nostri amati bambini, che solo così si sviluppa e si rafforza!

Anzitutto, partiamo dalle norme igieniche, elementari quanto spesso dimenticate: lavare bene le mani con acqua e sapone, e insegnare a farlo anche ai bambini, magari canticchiando una canzoncina per abituarli a farlo per il tempo necessario, specie quando si rientra da fuori, dopo essere stati in bagno, dopo aver soffiato il naso e prima dei pasti; quando ciò non sia possibile, usare le salviette umidificate e i gel disinfettanti, ormai diffusi in commercio ( attenzione a non usarle sulla pelle irritata o eczema); consigliabile effettuare lavaggi nasali con soluzione fisiologica ( low cost ma altrettanto efficace rispetto ai preparati specifici a base di acqua marina o simili ) per aiutarsi ad eliminare gli allergeni; fare areare bene i locali, a casa o negli ambienti di lavoro, facendo attenzione a umidificare i caloriferi con le classiche vaschette ( può aiutare qualche goccia di olio essenziale di pino o di limone, ma in questo può meglio consigliarvi un’erborista di fiducia) e a non impostare la temperatura dei locali troppo alta, in modo da non provocare un’escursione termica troppo pronunciata con l’esterno.

Poi è importante nutrirsi bene, ingegnarsi per abituare anche i bambini a mangiare verdura, specie a foglia verde, cavolfiori, verze, frutta, soprattutto agrumi, ricchi di vitamina C (ricordando che si dissolve subito nell’aria, pertanto la fatidica spremuta va fatta  e bevuta, altrimenti ne rimane ben poca di questa preziosa vitamina!), ridurre il contenuto di grassi animali e zuccheri complessi, non esagerare con i latticini o i farinacei raffinati…

Aiutare la funzionalità dell’apparato gastrointestinale è di prima linea, infatti, nel potenziare le nostre difese immunitarie, e a tal scopo è importante anche consumare yogurt ( il più lontano possibile dalla data di scadenza perchè i ceppi batterici man mano muoiono), oppure si possono adoperare fermenti lattici e probiotici, da fare magari a cicli di una settimana al mese nei soggetti un pò più deboli.

Ovviamente consiglio per queste indicazioni, come per le altre delle quali parlerò, di rivolgersi al proprio medico di fiducia, che conosce la propria storia clinica e ci saprà indicare le soluzioni più appropriate!

Molte polemiche ci sono spesso sul vaccino, per il quale si apre in genere la campagna di vaccinazione a ottobre- novembre! A chi conviene farlo? Sicuramente ai soggetti a rischio, e quindi cardiopatici, bronchitici cronici, bambini prematuri e altre categorie per le quali un virus influenzale può costituire un grave rischio di scompenso per la propria condizione di base.

Anche per questo, ovviamente, è bene rivolgersi e  chiedere consiglio al proprio medico curante, tenendo presente comunque che il suddetto vaccino immunizza soltanto dall’influenza stagionale, epidemica, e non dagli innumerevoli virus che circolano e contagiano durante tutto il resto dell’anno, e che anche vaccinandosi ci si può amalare, ma in una forma molto molto più attenuata!

Se si gode di buona salute e il proprio sistema immunitario è normo-competente, personalmente suggerisco di non farlo, aiutandosi semmai con gli altri aiuti suggeriti…

Può venirci in aiuto l’omeopatia, con preparati specifici in granuli o globuli, da sciogliere sotto la lingua, a scopo preventivo, una volta a settimana, da settembre-ottobre a marzo- aprile; nello specifico si tratta dell’estratto di anas barbariae, il fegato delle anatre migratorie che, volando appunto per tutti i continenti, filtrano agenti virali e costituiscono pertanto una sorta di vaccino per chi li assume; tali rimedi non conferiscono immunità assoluta, ma aiutano comunque ad attenuare la forma nella intensità di manifestazione, e aiutano inoltre ad affrontare la fase acuta, cioè l’insorgenza della malattia, assumendo lo stesso preparato tre volte al giorno, sempre lontano dai pasti e a “bocca pulita”.

Esistono anche dei vaccini omeopatici messi a punto anno per anno dalle diverse case produttrici, dei quali vi accenno solamente perchè troppo specifico e  complesso si farebbe il discorso, così come esistono infiniti rimedi da usare in diverse diluizioni, che andrebbero però personalizzate in base al paziente, dato che “l’omeopatia cura il malato, non la malattia”.

Possono poi aiutare gli oligoelementi: lo zinco, il rame, il manganese; la vitamina C (soprattutto nei soggetti fumatori non dovrebbe mancare); il resveratrolo, un composto con un’azione antinfiammatoria e antiossidante contenuto nell’uva e altri vegetali.

Nella medicina integrata, come vedete, sono svariati i possibili aiuti, da impostare e prescrivere “su misura” del paziente, della sua modalità di reagire alla malattia, della sua costituzione, della sua storia personale…

castagna 150x150 Prevenire è meglio che curare: i consigli della dr.ssa Battafarano per aumentare le difese immunitarieInfine, un’immagine curiosa che mi è stata presentata, anni fa, ad un convegno nel quale si parlava proprio di medicina naturale e prevenzione, che è quella dei contadini di un tempo che, per aiutarsi a non ammalarsi, portavano sempre in tasca una castagna…a raccontarlo fu un medico piemontese, ma chissà, forse anche qui in Friuli è possibile attingere alla tradizione contadina e montanara per aiutarsi in tal senso, magari chiedendo, in un pomeriggio di pioggia e tepore domestico, ai propri nonni di raccontare ricordi e tradizioni passate!

a cura della dr.ssa Maria Antonietta Battafarano

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