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“Più impegno, meno sdegno”: anche a Gorizia e Monfalcone avviato il Codice Rosa

codicerosa 300x153 Più impegno, meno sdegno: anche a Gorizia e Monfalcone avviato il Codice RosaDal 1° ottobre, al Pronto soccorso dell’ospedale di Monfalcone, e successivamente anche a Gorizia, partirà il primo servizio “Codice rosa”, una stanza dove le vittime di abusi e di violenze saranno accolte e aiutate.

Secondo a essere realizzato in Italia, dopo l’esperienza del 2010 in Toscana, il progetto ha l’obiettivo – come evidenzia l’assessore provinciale al Welfare Ilaria Cecot – di «attivarsi per tutte quelle persone isolate che non riescono a uscire e fronteggiare le spirali della violenza, siano esse donne, minori, anziani e omosessuali».

Un progetto che vede la fondamentale collaborazione dell’Azienda sanitaria Isontina che, come ha ben sottolineato il suo direttore Gianni Cortiula, dovrà avere come traguardo la tolleranza zero nel contrastare la violenza.
«Nel Pronto soccorso – ha spiegato poi il primario Alfredo Barillari – sarà a disposizione una stanza dove medici, forze di polizia e carabinieri, servizi sociali e tutti gli aderenti al protocollo contro la violenze di genere, incontreranno e aiuteranno le vittime a dare voce alle violenze subite», creando, così,  una rete efficace per dare forza a queste persone e offrire un segnale di sensibilità sociale verso un problema che spesso non è denunciato.
La presidente della commissione provinciale per le pari opportunità, Elisabetta Medeot, ha ricordato come la Provincia di Gorizia sia la prima in Italia e un esempio per il Friuli Venezia Giulia a sostenere il Codice rosa, sottolineando il ruolo fondamentale dei centri antiviolenza gestiti dalle associazioni locali, Sos Rosa e “Da donna a donna”, con il sostegno del Soroptimist.
Un altro strumento operativo per l’attivazione del Codice Rosa nei diversi ospedali è la formazione: a Monfalcone, alle 10 del 1° ottobre, si svolgerà il convegno “I volti della violenza” con la partecipazione di tutti gli operatori e associazioni coinvolti, per parlare delle buone pratiche da adottare sull’esempio dell’esperienza toscana.

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