Primo passo verso il Punto nascita transfrontaliero: firmato l’accordo di collaborazione tra Informest e l’Ass isontina. Unità d’intenti fra Azienda sanitaria e Comune ma restano differenze di vedute sulla sede del reparto.
La firma dell’accordo di collaborazione tra Informest e l’Azienda sanitaria, avvenuta ieri mattina, è stata l’occasione per vedere di fronte il sindaco di Gorizia Ettore Romoli e il direttore generale dell’Ass Marco Bertoli. Incalzati dai cronisti, i due hanno evidenziato una volta di più le loro differenze di vedute: Bertoli vorrebbe che il Punto nascita di Gorizia chiudesse e le future mamme goriziane partorissero tutte a Sempeter, Romoli vuole che il reparto di Gorizia e di Sempeter coesistano. Vero è che qualche (timida) convergenza si è registrata. Ad esempio, Bertoli ha sottolineato che il reparto del San Giovanni di Dio potrebbe continuare ad operare limitatamente al parto in acqua, vista la grande esperienza e il livello qualitativo raggiunto: per il resto, tutta l’attività sarà demandata al materno-infantile d’oltreconfine. «Mi auguro che si possano effettuare anche altri parti», ha fatto eco maliziosamente Romoli.
Insomma, Ass e Comune uniti nel mettere in piedi il reparto transfrontaliero. Un po’ meno uniti nel determinare quale dovrà essere la sede di questo primo frutto della collaborazione fra i due Stati. «Alla fine del percorso vedremo qual è la soluzione migliore – le parole di Romoli -. Non ho mai inteso questo progetto come l’appalto di un servizio importante come il Punto nascita alla Slovenia».
(fonte ilpiccolo.it)