Disegnare una scuola bella, di qualità e soprattutto a misura di bambino, seguendo le indicazioni e le esigenze di chi ogni giorno vive e cresce nell’ambiente scolastico. È quanto si propone “La scuola che vorrei”, una nuova iniziativa, coordinata dal Comune di Udine, per ripensare gli spazi scolastici come elementi essenziali di un progetto educativo. Dopo la firma del protocollo di intesa da parte di tutti i soggetti aderenti – oltre al Comune ci sono anche il IV istituto comprensivo, il dipartimento di Scienze umane dell’università di Udine, l’Ass 4 e lo studio di architettura Abitare e dintorni – il progetto è stato presentato, nella seduta di lunedì 18 maggio, anche al Consiglio comunale dei ragazzi.
“Il tema della progettazione degli ambienti educativi spesso disattende prerogative estetiche – osserva il sindaco di Udine, Furio Honsell –. L’abitare un luogo bello e curato viene percepito dalla pedagogia come condizione di benessere fisico e psicologico. L’architettura di qualità, capace di donare un’emozione, di insegnare agli allievi ad abitare bene i propri spazi, è vista oggi come un aspetto secondario e invece la qualità estetica ed architettonica dello spazio educativo svolge un ruolo importante nella formazione dell’identità di un bambino”. Obiettivo finale del progetto è la redazione di un documento con una serie di linee guida in grado di fornire indicazioni operative sulla riqualificazione estetica degli spazi (attrezzature, arredi, oggetti, colori, spazi interni ed esterni) delle scuole primarie e secondarie della città. Indicazioni di cui si dovrà tenere conto in occasione delle future ristrutturazioni o nuove realizzazioni di edifici in ambito scolastico.
A coadiuvare bambini e ragazzi nella redazione delle linee guida sarà un team composto da genitori, architetti, pedagogisti, insegnanti e amministratori. “Il coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nelle scelte di progettazione e riprogettazione degli spazi a loro destinati – sottolinea l’assessore allo Sport, all’Educazione e agli Stili di vita, Raffaella Basana – costituisce al tempo stesso un’esigenza da soddisfare e una risorsa da cui attingere. Senza contare che si traduce anche in un’importante lezione di educazione civica per tutti gli alunni”. Un approccio innovativo, che permetterà di affiancare alle operazioni urgenti e necessarie di edilizia scolastica, una serie di altre modifiche, spesso realizzabili a costi più bassi, che rendano possibile un uso più intelligente, funzionale, attuale ed emotivo degli spazi.