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Udine: scuola primaria dello sport, al via le attività di monitoraggio dei bambini

24 10 incontro scuola dante 300x193 Udine: scuola primaria dello sport, al via le attività di monitoraggio dei bambiniDopo l’avvio della sperimentazione, tenuto a battesimo lo scorso settembre dal giovane portiere dell’Udinese, Simone Scuffet, il progetto “Scuola in movimento” entra nel vivo con le prime attività curate in collaborazione con il corso di laurea in Scienze motorie dell’università di Udine. Proprio in questi giorni i genitori dei 22 piccoli allievi della scuola Dante iscritti alla prima scuola primaria a indirizzo sportivo d’Italia – un nuovo percorso scolastico che punta sul valore educativo della pratica motoria e sportiva – hanno incontrato i tecnici dell’ateneo friulano, rappresentati dal docente e coordinatore del progetto, Bruno Grassi, dal docente Stefano Lazzer e dalla laureata in Scienze motorie Silvia Serrenti. Insieme con gli insegnanti della classe hanno partecipato all’incontro anche l’assessore allo Sport, all’Educazione e agli Stili di Vita, Raffaella Basana, il dirigente scolastico del 3° istituto comprensivo, Livio Bearzi, e il coordinatore provinciale dell’ufficio Educazione motoria, fisica e sportiva, Claudio Bardini.

“Per un percorso scolastico innovativo, basato sulla valorizzazione della motricità sin dai primi anni di vita, una stretta collaborazione del mondo dello sport, della sanità, dell’università e dell’associazionismo rappresenta un grande valore aggiunto – osserva l’assessore Basana –. Particolarmente importante è in questo caso il contributo offerto dalla facoltà di Scienze motorie dell’università di Udine, i cui laureandi e laureati saranno impegnati nel monitoraggio della attività previste”. Nel corso di questo primo incontro con i genitori i responsabili scientifici del progetto hanno illustrato obiettivi e attività previste durante la sperimentazione. I piccoli allievi della Dante saranno oggetto di un monitoraggio per la raccolta dei dati specifici delle caratteristiche antropometriche, delle capacità fisiche e delle abitudini alimentari di ciascuno. Gli studenti e i laureati di Scienze motorie, che nel corso degli incontri con i bambini promuoveranno l’attività motoria quale strumento fondamentale per la prevenzione della salute, raccoglieranno i parametri relativi a peso, statura, indice di massa corporea, circonferenze vita, composizione corporea, capacità aerobiche, velocità e agilità, forza, flessibilità e capacità di coordinazione.

Per capire l’importanza di promuovere l’attività fisica sin da piccoli basti pensare che in base a un recente studio in Italia c’è una prevalenza del sovrappeso nei bambini del 30-35%. Una tendenza analoga si registra anche in regione: uno screening effettuato dall’Ass 6 su 650 bambini delle scuole elementari di Pordenone ha messo in evidenza che il 23,3% delle bambine e il 14% dei bambini che frequentano la prima elementare sono in sovrappeso. Una percentuale questa che in quinta sale rispettivamente addirittura al 24% e al 26%, mentre gli obesi, a 10 anni, sono già il 5% dei maschi e il 6% delle femmine. “Di fronte a questo fenomeno risulta fondamentale educare i bambini a praticare un’attività fisica regolare e ad alimentarsi correttamente – sottolinea Basana –. Inoltre un’educazione motoria generalizzata e armonica, lontana da una specializzazione precoce, consente al bambino di acquisire una maturazione psicomotoria ottimale, che rappresenta una solida base per la pratica di una qualunque attività sportiva a qualsiasi livello, oltre che fattore indispensabile per una buona salute”.

 

L’iniziativa, realizzata dal Comune di Udine e dal 3° istituto comprensivo in collaborazione con l’ufficio provinciale Educazione motoria, fisica e sportiva, il comitato scuola Dante, la parrocchia del Carmine, l’associazione Genitori Comunità Educante, la facoltà di Scienze Motorie dell’università di Udine, il Coni, il dipartimento Prevenzione dell’azienda sanitaria 4 “Medio Friuli” e la fondazione Crup, prevede che gli alunni abbiano la possibilità di svolgere almeno un’ora al giorno di attività fisica. La sperimentazione, che avrà durata quinquennale e coprirà quindi tutti e cinque gli anni del ciclo scolastico, si propone di stimolare fin da bambini un’azione educativa e culturale della pratica motoria.

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