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UE, nuove etichettate per gli alimenti

donna-legge-prodotto_650x447Dal 13 dicembre entrano in vigore le nuove disposizioni regolamento comunitario su etichettatura prodotti alimentari, per maggiore trasparenza sulle caratteristiche degli alimenti. Slitta al 13 dicembre 2016 la dichiarazione nutrizionale. Obbligo anche di indicare qualsiasi ingrediente o coadiuvante che provochi allergie.

A Palazzo Torriani, le novità sono state illustrate oggi nel seminario tecnico ‘Etichettatura dei prodotti alimentari e materiali a contatto: nuove normative e criticità applicative‘, organizzato dal Gruppo Alimentari e Bevande di Confindustria Udine. “Etichettature e materiali a contatto con i prodotti alimentari sono due tematiche molto sentite dalle imprese produttrici in virtù di normative ancora troppo poco chiare; sono due argomenti importanti non più solo per il nostro futuro, ma oramai per il nostro presente”. Parole di Cristian Vida, capogruppo delle imprese alimentari e bevande della Confindustria di Udine, che ha aperto a palazzo Torriani davanti ad una platea di un centinaio di partecipanti il seminario, tenutosi con il patrocinio dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari del Friuli-Venezia Giulia.

Il futuro infatti è già qui: il 13 dicembre 2014 sarà un giorno fondamentale nel processo di costante miglioramento della salute dei consumatori e del loro diritto all’informazione. “Da questa data – ha ricordato il relatorePaolo Patruno degli uffici di Bruxelles della Federalimentare – entrano infatti in vigore le nuove disposizioni del regolamento comunitario n. 1169/11 sull’etichettatura dei prodotti alimentari, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza circa le caratteristiche degli alimenti e le loro informazioni: con la sola eccezione della dichiarazione nutrizionale, la cui validità è posticipata al 13 dicembre 2016, dal giorno di Santa Lucia di quest’anno avranno validità le disposizioni sull’indicazione degli allergeni, sull’origine, sulla lingua e sulla leggibilità dell’etichetta di ogni prodotto alimentare”.

Potremo quindi avere informazioni aggiuntive sul Paese di origine o sul luogo di provenienza, l’etichetta dovrà essere redatta in una lingua comprensibile al consumatore finale, salvo la possibilità dei singoli Stati di decidere quali e quante lingue ufficiali utilizzare sulle confezioni, obbligo che si applicherà anche ai canali di vendita tramite Internet. Notevolmente importante è l’obbligo dell’indicazione di qualsiasi ingrediente o coadiuvante che provochi allergie, stante il diffondersi sempre di più di questi disturbi nella popolazione, riportando un chiaro riferimento alla denominazione della sostanza definita come allergene, che dovrà essere evidenziata attraverso un tipo di carattere distinto dagli altri per dimensione, stile o colore di sfondo. Anche la leggibilità dell’etichetta sarà sicuramente migliore visto che vengono introdotti appositi parametri sulla dimensione dei caratteri di scrittura.

Più comunemente noti agli addetti ai lavori come “Moca”, vi sono poi i materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con agli alimentari, la cui disciplina è contenuta nel regolamento comunitario n. 1935 del 2004. “Tali materiali – ha ricordato Valter Rocchelli dell’Istituto Ricerca e Consulenza sul Packaging-Ircpack Srl – devono essere prodotti conformemente alle buone norme di fabbricazione, affinchè in condizioni normali di impiego o prevedibili, essi non trasferiscano agli alimenti componenti in quantità tali da costituire un pericolo per la salute umana, comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari o un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche: ecco che sono allora previste delle apposite azioni documentali (dichiarazione di conformità) ed analitiche (migrazioni globali e specifiche, valutazione del rischio) per l’accertamento dell’idoneità di tali materiali”.

Nel corso dell’incontro il vice-presidente dell’Associazione Banco Alimentare del Fvg Onlus Stefano Boscolo ha voluto brevemente cogliere l’occasione di presentare l’Associazione, che ha lo scopo di contribuire alla soluzione dei problemi della fame, dell’emarginazione e della povertà nella nostra Regione, mediante la raccolta delle eccedenze di produzione agricola e dell’industria alimentare e la ridistribuzione delle stesse agli enti ed associazioni che si occupano in Friuli Venezia Giulia di assistenza ed aiuto ai poveri ed agli emarginati. Le strutture presenti in Fvg sono 238 per 36.550 assistiti. La quantità dei prodotti ricevuti, movimentati e distribuiti in 18 anni dalla sua costituzione è stata pari a 14.380 tonnellate. Solo nel 2013 sono state raccolte 2138 tonnellate, per un valore commerciale di circa 6,6 milioni di euro.

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