Sembra si parli de giurassico, quando ci si fa raccontare dalla generazione e dei libri legati con la cinghia elastica, primissimi frequentatori dei corsi di lingue all’estero, quali erano le difficoltà per frequentare un corso nella vicina Londra. Strappare il consenso ai genitori era una conquista difficile, quasi impossibile, molto spesso irraggiungibile e pertanto ambita e desiderata. Se l’opera di convincimento andava a buon fine, facendo conto con poche risorse economiche a disposizione, l’arte di arrangiarsi portava ad acquistare un biglietto per i primi voli charter su Londra e si partiva con tanto spirito di avventura e un indirizzo in tasca per un posto di lavoro “au pair” , arrivato dal passaparola.
Sono passati 30 anni e ora la Vacanza Studio è una consuetudine per molti studenti.
Oggi i genitori stessi, si preoccupano di non far perdere ai propri figli l’opportunità di tale esperienza, ma con un senso di protezione comune in tutte le famiglie, si cerca di evitare ai ragazzi salti nel buio che potrebbero portare ad episodi spiacevoli. Quindi si predilige la vacanza studio di gruppo e se i ragazzi sono piccoli, il college invece della sistemazione in famiglia oppure la sistemazione in camera con l’amica del cuore e tante piccole accortezze che permettono agli studenti di sentirsi confortevolmente coccolati anche lontani da casa.
Per certi versi questo è un bene ed è raccomandato soprattutto se i ragazzi sono ancora sotto i 15 anni, invece per i più grandi, questo comportamento diventa controproducente.
Dobbiamo pensare al viaggio come un investimento per la vita professionale dei nostri figli.
La mia esperienza più che decennale nella vendita di soggiorni studio, mi ha portata a fare delle considerazioni: si deve ragionare per la scelta di un viaggio all’estero inteso come “strumento di crescita” e non come “alibi per gita con gli amici”, anche se poco accettate dai fruitori, specialmente se adolescenti al primo viaggio all’estero senza i genitori
Mi permetto, pertanto, di fare un piccolo vademecum delle caratteristiche che un viaggio studio dovrebbe avere per essere elemento veramente efficace nello studio di una lingua straniera:
a) La scuola deve essere scelta sulla base di comprovate referenze, autorizzata e riconosciuta dagli Enti preposti (British Coucil per esempio). Le classi devono essere composte da 10/12 studenti, massimo 15 in altissima stagione (di solito mese di luglio). Gli insegnanti devono essere madrelingua e forniti dalla scuola stessa. Gli studenti devono essere accettati previo un test di ammissione che dimostra il giusto grado di preparazione all’arrivo. Se durante i corsi ci si accorge di non riuscire a seguire o di essere ad un livello di preparazione superiore, deve permettere i cambi di classe. La scuola, inoltre, rilascerà un diploma finale con la valutazione della preparazione raggiunta. Numerose sono le attività extra scolastiche che si possono svolgere, organizzate direttamente dalle scuole secondo le caratteristiche del luogo. Diffidate dalle grosse organizzazioni che propongono Corsi Studio all’estero con lezioni tenute da docenti non madrelingua e per le quali i Vostri ragazzi sono solo un numero. E’ importante che gli studenti siano tenuti in considerazione nella loro individualità, con le loro difficoltà linguistiche e la loro personalità.
b) La sistemazione: i bimbi più piccoli si sentiranno più protetti in un bel college che fornisce anche un programma ludico-sportivo. Ai più grandi, invece, sarà gradito un luogo dove possono confrontarsi quasi esclusivamente con altri stranieri, dove possano trovare un punto wireless e delle sale studio. Il soggiorno in famiglia può essere considerato più impegnativo con l’accettazione di regole, usi, costumi e cucina diversi da come d’abitudine, ma rapporterà i ragazzi con persone del luogo , importanti elementi per mettere in pratica quanto studiato a scuola. Noi consigliamo di insistere sull’opzione di unico ospite italiano. Queste famiglie, accolgono gli studenti per arrotondare le entrate familiari e talvolta sono diversi gli studenti in casa. Sarebbe vantaggioso sincerarsi che la famiglia non abbia una folla di ospiti durante il soggiorno, ma soprattutto che non vi siano altri italiani. Quando poi, 2 amici scelgono di condividere la stanza insieme, tra loro parleranno sempre in italiano e il più coraggioso (non sempre il più abile), parlerà e si metterà in gioco sconfiggendo la paura delle brutte figure, mentre la persona più timida ritornerà a casa portandosi dietro il blocco del “mi vergogno”. E’ bene sapere che in entrambe le tipologie di sistemazioni College o Famiglia, i ragazzi devono fare un grande sforzo di adattamento.
c) La durata del corso: Per i più piccoli e specialmente al primo corso consigliamo 15 giorni di soggiorno. Dai 17 anni 3 settimane sono l’ideale. Per gli universitari crediamo che 4 o 5 settimane di permanenza possano essere il giusto periodo per permettere un buon ripasso e di fare propria una terminologia adatta al corso di studio seguito in Italia. I corsi full-immersion con terminologia specifica per professionisti sono preferibili durante i mesi invernali, quando le scuole hanno 4/5 studenti per classe e sono seguiti con più cura.
d) La località: è molto soggettiva. Nella scelta va data priorità alle zone che permettono di far propria una pronuncia perfetta e possibilmente nelle quali la presenza di connazionali è così rara da dover costringere a parlare costantemente nella lingua locale. Poi per chi vuole abbinare sport, cultura, relax o personali preferenze, la scelta seguirà varie opportunità che le zone offrono come Torquay nel Devon per il Corso di Inglese abbinato a corsi di vela oppure corsi abbinati all’equitazione in numerosi college con maneggi in Inghilterra, al mare a Malta d’estate e a Barbados d’inverno, all’avventura australiana, allo studio della moderna e mutevole lingua americana in California, alle mille possibilità culturali di grandi città come Londra, Berlino, Parigi, Madrid ,Tokyo, Pechino, Mosca e Il Cairo.
e) I trasporti: molte località sono difficili da raggiungere e necessitano di lunghi spostamenti via terra. Nella Vostra lista di priorità tenete in considerazione la posizione delle scuole e i loro collegamenti con i maggiori aeroporti. Il fatto che una scuola sia difficilmente raggiungibile non è sempre un difetto. Potrebbe diventare un pregio se cercate un ambiente meno affollato.
f) I ragazzi devono essere assicurati con una polizza in corso di viaggio.
Quanto sopra descritto non è la regola di tutti coloro che si occupano di viaggi studio. È semplicemente il mio pensiero che negli anni ha dato ottimi risultati, tanto da contare numerosi studenti fidelizzati, iniziando da piccoli con un corso alla nostra scuola di punta nel Devon, per poi passare da grandicelli a Londra, nel cuore della città, per poi migrare da grandi, ormai all’università verso avventure statunitensi o australiane.
Ricordiamo che nei gruppi estivi a date fisse accettiamo i ragazzi dai 14 anni (per problemi di espatrio di minori non accompagnati) e che per i più piccoli dagli 11 (corsi per ragazzi) anni possiamo organizzare la Famiglia in Vacanza Studio con i genitori (corsi per adulti facoltativi) sistemati in confortevoli appartamenti a Torquay – Devon
Mai come quest’anno è stato conveniente investire in un corso di lingua inglese in Gran Bretagna, con un ottimo rapporto euro-sterlina.
Se desiderate delle informazioni ulteriori, scrivetemi. Sarò lieta di consigliarVi la Vacanza Studio adatta ai Vostri ragazzi.
A presto con altre notizie dal mondo del turismo.
Anna Biondin
La Via Annia Viaggi
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