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Undicesima tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezza

educare3In questo nuovo appuntamento ci dedicheremo allo studio delle abitudini di vita, ossia come insegnare al bambino le molteplici attività quotidiane senza costringerlo e stando bene insieme. Le abitudini di vita sono azioni piccole, di breve durata ma indispensabili per il corretto fluire della realtà di un bambino. La somma delle abitudini quotidiane crea uno stile di vita e determina la qualità della propria esistenza. Insegnare le abitudini di vita ha il compito di rispondere ai bisogni del bambino e del contesto in cui si vive e creare quindi una realtà di vita sicura e adeguata. È attraverso la ripetizione di una piccola azione, che si conquista un risultato. Ripetere nel tempo un’azione corretta, come ad esempio lavarsi i denti, conduce poi ad una condizione di vita, magari in questo caso ad una dentatura sana. Se desideriamo che il bambino ottenga delle sue conquiste, possiamo usare la determinazione: ripetere le azioni necessarie per il tempo richiesto. Appare subito evidente che l’elemento delicato è proprio la ripetitività. Dopo un po’ il bambino si stufa, si annoia, non si diverte più e si rifiuta di compiere anche semplici gesti, come lavarsi le mani, mettersi le scarpe o vestirsi. Anche se l’azione si ripete sempre uguale, ciò che cambia è l’intenzione, ossia la spinta a fare quella cosa con uno vitalità sempre nuova. Essere creativi, motivati, accattivanti, spinge il bambino a coinvolgersi nell’esperienza e nel tempo, a farla sua. In genere gli adulti dimenticano quanto sia difficile imparare una cosa nuova e saperla  integrare. Un bambino è continuamente nella fase di apprendimento. A volte può essere troppo per lui. Non è opportuno forzare il bambino, costringerlo o usare la manipolazione (vedi articolo precedente), ma sarebbe adeguato ripetere con lui l’azione corretta e sostenerlo nell’apprenderla. L’educatore può presentare una richiesta in modo chiaro e se il bambino non risponde, può usare la fermezza, argomento di cui abbiamo discusso diffusamente nei primi tre articoli del nostro viaggio nel mondo dell’educazione. In breve la fermezza è l’abilità di guidare il comportamento rispettando il bambino. Quando si forza un bambino, ossia lo si obbliga a fare una determinata cosa, si producono due danni principali: la ribellione e la demotivazione. Conseguentemente il bambino sarà contro di noi e non più disposto ad imparare e a collaborare. Un elemento chiave per insegnare le abitudini di vita è collegare la vera ragione per cui si compie quella determinata azione. Spiegare il vero perché delle cose al bambino stimola la sua curiosità, matura la consapevolezza di sé e della vita e crea collaborazione. Comprendere e maturare lo scopo delle abitudini di vita, crea le basi per poter agire in futuro per realizzare una meta: “Faccio questo per conquistare quest’altro”. Così, quando si insegna un’abitudine, se ne spiega anche il suo scopo: perché la facciamo e qual è la nostra intenzione nel volerla insegnare al bambino. È di grande valore essere veri e non inventare falsi scopi o secondi fini. Nel prossimo articolo proseguiremo con questo tema: insegnare correttamente le abitudini di vita è centrale e di grande importanza per vivere serenamente e con soddisfazione l’intero processo educativo.

 

Bibliografia:
Il sì e il no, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Educare con amore e fermezza, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
I fini nell’educazione, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Le abitudini di vita, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Insegnare le relazioni, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Il ciclo di apprendimento, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni

 

Dott.ssa Donatella De Marco, Psicologa
Dott.ssa Silvana Tiani Brunelli

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