Venerdì 7 novembre 2014 alle ore 20.00, presso l’Auditorium dell’ISIS “G. Brignoli – L. Einaudi – G. Marconi” – Via Mattei, 12 – a Staranzano (GO), all’interno della prima Rassegna cinematografica sull’affido e la solidarietà familiare, proiezione del film, a ingresso libero, dal titolo “Il ragazzo con la bicicletta” di Jean-Pierre e Luc Dardenne.
Recensione
Cyril è solo un ragazzino, ma ha ben chiaro cosa vuole dalla vita: ritrovare suo padre e riavere la bicicletta che questi gli aveva regalato e che ora è sparita. Cyril vive in un istituto, non si sa neanche se abbia una madre; e il padre, lo scopriremo presto, non ha alcun interesse nei confronti di suo figlio, né della bicicletta cui tanto tiene. L’unica persona che dimostra un’inaspettata generosità è Samantha, giovane parrucchiera cui Cyril si è letteralmente aggrappato cercando di fuggire dall’istituto e che ora trascorre con lui i fine settimana. Non senza difficoltà anche personali, visto il carattere selvaggio di Cyril e il fascino che esercitano su di lui le cattive compagnie. I fratelli Dardenne (L’enfant, La promesse) ci hanno abituato a vicende scarne, dai personaggi numericamente ridotti al minimo. Storie di ordinaria durezza, alle quali è solitamente negato anche il conforto di una colonna sonora. Ma, che al tempo stesso e nella loro essenzialità, ci strappano dalla distrazione e ci impongono, quasi a forza, questioni ineludibili sull’esistenza e il destino che accomuna gli uomini. Il ragazzo con la bicicletta non a caso ricorda molto Pinocchio, una delle fiabe più belle e ricche di metafore sulla condizione umana: la ricerca di un padre, il conforto di una figura femminile che al tempo stesso è giudizio sulla vita, la distrazione, il male di chi approfitta dell’infanzia, ma anche l’ipocrisia dell’adulto, che pretende ma evita le responsabilità. Quel che accade a Cyril, sempre in sella alla sua amata bici, non avviene però nel paese dei balocchi, ma (come sempre nei film dei Dardenne) nella loro nazione, il Belgio di oggi, che potrebbe essere un qualsiasi paese dell’Occidente contemporaneo. Il contrasto tra Cyril e Samantha, la loro fatica di doversi misurare con se stessi e con gli altri, sono una delle prove più significative di un amore difficile e sincero, dal quale non si può più scappare in sella a una bicicletta. Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2011.