Dai un voto alla tua giornata e dagli sempre il massimo: una lezione imparata da un bambino di 9 anni

Tratto da “Storie e racconti nei laboratori creativi pedagogici di ascolto con i bambini”.

Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini: “Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi. Maria Montessori.

Ha gli occhi scuri e una zazzera di capelli neri. Scruta attento tutto ciò che lo circonda e cerca il tuo sguardo. Sembra ti buchi la faccia. Pare vedere oltre ad ogni  apparenza. Ha nove anni e un’intelligenza sicuramente superiore alla norma. Bravo a scuola fa fatica ad accettare l’autorità dei grandi e, molto spesso, li spiazza con le sue battute argute.  Davanti a me si pone rispettoso, perché cerchiamo insieme di esplorare con modi non “adulti” il suo modo di vedere la vita. Dentro è un bimbo che chiede attenzione e ascolto. Fuori si pone come un ometto già maturo.

La Creta nelle sue mani diventa sempre qualcosa di diverso e di nuovo, uno strumento giocoso per far parlare la sua parte interiore e darle forma.
In quel mondo nascosto ai più, vi alberga la paura, la tristezza, la rabbia etc.
Hanno colori e forma.

Un giorno, mentre sto parlando con sua madre, inizia a fissarmi seriamente e mi chiede bruscamente, quasi volesse dire qualche cosa che da tempo gli frullava in testa
“Che voto daresti oggi alla tua vita?”
Io e  sua mamma lo guardiamo stupite di questa interruzione e del contenuto della domanda.
Io gli rispondo istintiva, ed è davvero come la penso “Sai, oggi  mi pare sia otto; ieri era quattro; giorni fa nove.  Ogni giorno ha un voto differente”.
Lui mi guarda sempre con aria molto seria e mi risponde “E se fosse sempre dieci e non lo sai? ”
Io rimango di stucco e, naturalmente, comprendo una grande lezione.
Ogni giorno abbiamo tutto quanto utile per imparare e per vivere questa vita al meglio.
A noi crederci e trovare gli strumenti.
Sono tutti lì vicino a noi e magari non li vediamo.
Un bimbo dagli occhi profondi me lo ha fatto ricordare, ed io lo ringrazio.

a cura di Rosa Rita Formica (pedagogista)
www.formicarosarita.it