Avete sonno? Cala L’attenzione in classe? Nessuno vi ascolta più?
Se vi riconoscete in queste prime righe, o riconoscete i sintomi nei vostri bambini, provate a rispondere alle seguenti domande:
È possibile educare a pensare attraverso esperienze centrate sulla partecipazione democratica,sull’ascolto, sulla ragionevolezza come conquista non individuale ma della comunità di ricerca e costruire sapere attivando, nel contempo, strategie di partecipazione che educhino alla metariflessione?
È possibile fare tutto ciò, superando il modello dell’aula tradizionale dove il corpo è, il più delle volte un “convitato di pietra”, necessario ma imbrigliato, costretto all’immobilità, obbligato a far tacere i suoi bisogni?
È possibile riconoscere e potenziare infinite aperture al mondo partendo dal pensiero dei bambini, ma anche dai loro linguaggi, per una volta integrati fra loro (il codice imperante della parola e quelli meno riconosciuti del movimento del corpo, del gesto, dei suoni, dei sensi tutti) e messi al centro del lavoro educativo?
Il progetto “Giocayoga”, prende le mosse da una riflessione originata da queste domande.Obiettivo primario dell’educazione yogica è lo sviluppo integrale e armonioso della persona realizzantesi con la presa di coscienza di sé ed una motivazione globale sul piano fisico, emotivo e psichico.
L’educazione attraverso lo yoga promuove e determina un rapporto più responsabile nella relazione con gli altri e con il pianeta mediante la trasmissione di valori universali, quali la pace, la non violenza, il rispetto degli altri ecc.
L’idea di insegnare gli insegnanti delle scuole mi è venuta perché loro sono sempre con i bambini! Lo scopo è di migliorare il rapporto prima di tutto con se stessi (la famosa ricerca!), con i compagni e poi con l´insegnante. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel Mondo (diceva Gandhi)… Io credo che se gli insegnanti cominciano a lavorare su se stessi, imparino delle tecniche -gioco molto semplici da porporre nelle classi e poi tutto migliorerà di conseguenza.
Articolazione del progetto:
Il progetto è composto da due parti:
1. la formazione dei Docenti:
Obiettivo di questa prima parte del progetto è quello di sviluppare, nei Docenti, le competenze e gli strumenti necessari per la futura progettazione e conduzione di percorsi yogici in ambito scolastico.
Il corso sarà articolato, secondo le varie esigenze, su sette incontri di formazione della durata di ore 2,30 ciascuno per un complessivo di ore 17,30 od in alternativa in un unico week end (sabato e domenica).
2. le sessioni di yoga e pratiche corporee per gli alunni.
Orientamento teorico
La pratica del Giocayoga® si colloca nell’ambito di un intervento psicoeducativo, limitato nel tempo, di natura preventiva e trattamentale del disagio emotivo in ambito scolastico.
L’elaborazione delle tecniche dello Giocayoga che si basano sulle tecniche della pedagogia corporea unitamente, a quelle dello yoga classico sono scaturite dalla segnalazione di situazioni sintomatiche a forte componente psicofisiologica, associate a stati di ansia e depressione che si manifestano con sempre maggiore frequenza e risultano essere prevalentemente connesse a fattori di stress.
Nei colloqui, intercorsi con i genitori e gli insegnanti, è emersa la difficoltà di superare uno stile educativo tuttora orientato sul controllo delle emozioni e sull’inibizione di sensazioni, quali la rabbia e la paura.
Le conseguenti riflessioni sono state indirizzate verso la possibilità di trovare una modalità di aiuto del bambino in eta’ scolare; questi è un soggetto ormai capace di percepirsi come portatore di fenomeni fisici e psicologici, di prendere coscienza della relazione tra pensiero ed emozioni, mediante la conoscenza di sè e l’utilizzazione di modalità difensive più evolute, che non incidono sul corpo.
I bambini, infatti, devono essere aiutati a riconoscere che la mente è un sistema con funzioni psicologiche che includono pensieri, memoria, immaginazione ed emozioni: essi sperimentano quel che William James definisce “ the stream of consciousness “, cioè un flusso continuo e ininterotto di contenuti mentali, anche in assenza di stimoli esterni.
Obiettivo
Il lavoro proposto, ha lo scopo di offrire al bambino qualche strumento nel monitorare e regolare il flusso dei propri pensieri ed emozioni, attraverso un percorso esperenziale che, con attività fisiche e ludiche, ha suggerito una familiarizzazione propedeutica alla capacità di riflettere sulle differenze fra il mondo interno mentale ed il mondo esterno fisico e sulle differenze fra sé e gli altri. Lo sviluppo relazionale della mente è relazionale e associativo, prodotto dell’esperienza esterna ed interna, derivante dalle primissime esperienze relazionali sperimentate con il care-giver primario.
Panksepp, Shore, Trevarten e molti altri sottolineano che sia lo sviluppo della mente che l’espressione genetica dipendono dall’esperienza. Essi pongono l’accento sulla natura relazionale e intersoggettiva del sé individuale. La ricchezza degli insight emersi dal lavoro di Winnicot, Bowlby, Ainsworth e dei teorici dell’attaccamento si integrano senza soluzione di continuità con Panksepp e Shore.
Fasi del lavoro
Nel rispetto delle esigenze di sviluppo degli allievi, il laboratorio prevede un approccio ludico ed il passaggio graduale dal movimento e dall’espressione corporea, all’immobilità ed alla propriocezione; dall’interazione e dallo scambio con l’altro. all’interiorità. Le attività proposte utilizzano vari linguaggi e canali sensoriali, lasciando spazio all’espressività corporea, linguistica e figurativa affinando le capacità percettive di ascolto e producendo uno stato di tranquillità mentale che favorisce gli apprendimenti cognitivi. L’intervento è organizzato, coinvolgendo l’intera classe, con incontri settimanali della durata di un’ora per quindici incontri complessivi.
In ogni incontro si cerca di modulare l’intervento seguendo le fasi sotto elencate:
1- stabilire una buona relazione con il proprio corpo;
2- sviluppare capacita’ di raccoglimento e di concentrazione;
3 – potenziare la funzione conoscitiva dell’io e delle risorse personali;
4 – favorire l’attenzione verso la cura di sé
Tecniche impiegate
Disegno (utilizzo della tecnica del Mandala).
Tecniche di espressione corporea (utilizzando tecniche prese a prestito dal teatro e dalla danza sensibile)
Pratiche di Hatha Yoga. Questa è la parte della yoga più nota in Occidente, ma anche quella più facilmente adattabile ai bambini; all’utilizzazione del corpo per sperimentare gli Asanas ( posizioni, in Sanscrito) va aggiunta la possibilità di lavorare sulla simbologia proposta da tale pratica: possiamo diventare un’aquila, un albero una montagna ed ascoltare le sensazioni connesse con queste visualizzazioni.
Tecniche di rilassamento (pratica di Yoga Nidra per bambini, secondo l’insegnamento di Swami Satyananda).
Tecniche di visualizzazione, concentrazione e meditazione. Osservazioni e risultati.
Il percorso proposto, integra i seguenti obiettivi:
• educazione alla salute;
• educazione socio-affettiva;
• educazione motoria;
• educazione alla lingua italiana secondo il piano di lavoro della classe.
Gli obiettivi sono quelli di arricchire le attività curriculari tramite le esperienze compiute a scuola, esperienze che assumono per i bambini un significato educativo condiviso tra insegnanti, genitori ed operatori esterni.
L’esercizio all’attenzione globale, facilitato da talune tecniche, consente che il bambino possa cogliere gli aspetti meno selettivi rispetto alla percezione di sé e di poter avere l’esperienza di vivere con consapevolezza e tranquillità.
L’addestramento all’attenzione, determina anche un aumento delle capacità empatiche ed introspettive facilitando, nel contempo, l’assunzione di un ruolo sociale e la realizzazione di una migliore capacità di ascolto e di sensibilità al contesto.
Bibliografia
Educazione razionale emotiva. Edizioni Ericson
Gamelli, I. – Pedagogia del corpo. Edizioni Meltemi
Gamelli, I. – Sensibili al corpo. Edizioni Meltemi
Pensa, C. – La tranquilla passione. Ubaldini Edizioni
Stern, D.N. – Il mondo interpersonale del bambino. Edizioni Boringhieri Torino
Pajalunga, L. – Giocayoga. Edizioni il punto d’incontro
a cura di Krisztina Nemeth
dove, quando, chi????
grazie.
I corsi sono tenuti da Krisztina Nemeth, di cui trova il sito tra i link amici.