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La dr.ssa Battafarano ci aiuta a fare un po’ di chiarezza sui farmaci in gravidanza

farmaci-gravidanzaRispondendo ad alcune richieste che sono pervenute alla redazione di Misura Famiglia, vorrei fornire alcune brevi delucidazioni sull’assunzione dei farmaci in gravidanza!
Qualunque futura mamma, specie se alla prima gravidanza, si pone questo dubbio qualora compaiano sintomi o condizioni patologiche per le quali avrebbe già saputo cosa assumere, in precedenza, ma che adesso, per timore di provocare dei danni al nascituro, non sa come gestire!
In questi casi l’auto-medicazione, in effetti, è meglio non applicarla e chiedere consiglio al proprio medico o ad un farmacista di fiducia…

Ovviamente laddove si venga valutati da un medico, sarà più semplice perchè sarà lo stesso professionista che avrà valutato la terapia più adatta per la gestante!
Anzitutto vorrei specificare che i rischi non sono gli stessi durante tutta la durata della gestazione, ma cambiano in base alla tappa embriogenetica che sta avvenendo: in particolare nei primi mesi si teme un’azione teratogena del farmaco, e quindi un rischio di malformazioni del feto; nell’ultimo trimestre è invece più elevato il rischio di un’azione tossica per il nascituro.
L’azione dannosa può essere provocata  direttamente dalla molecola del farmaco, oltrepassando la barriera placentare, o da metaboliti prodotti dall’organismo materno in seguito all’assunzione del farmaco stesso.
Ovviamente dovrebbe valere sempre (e non solo in gravidanza) la regola del buon senso e dell’assumere i farmaci, anche di auto-medicazione, solo se sussista reale necessità, perchè qualunque farmaco che venga introdotto, può creare degli effetti collaterali e viene sottoposto ad un metabolismo di escrezione eliminazione da parte degli organi emuntori, fegato e reni!

Parlerò quindi di alcune tra le condizioni più comuni e delle molecole più usate, dando anche delucidazioni su farmaci non da banco, ma che saranno prescritti dal medico per condizioni patologiche precise:

-per la febbre o per il dolore si può assumere il paracetamolo;
-per l’acidità di stomaco l’idrossido di magnesio;
-per reintegrare il vomito, ahimè frequente, farmaci a base di sodio citrato, potassio citrato, tiamina, riboflavina, vitamina B6;
-per  la diarrea i fermenti lattici o, ancor meglio, probiotici;
-per il diabete le insuline;
-per le infezioni batteriche tra gli antibiotici sono sicuri le penicilline e le cefalosporine (raccomando più che mai, qualora ce ne fosse bisogno, di rivolgersi ad un medico in modo da assumere quello più indicato alla patologia in corso e con la posologia più corretta).

Preferisco non citare nemmeno farmaci per alcune condizioni frequenti in gravidanza, quali il vomito e la stipsi, rinviando piuttosto alla valutazione medica qualora dovessero comparire, in quanto il campo è molto vasto ma altrettanto delicato e include anche norme di abitudini alimentari, e non solo, così come non affronto il discorso delle terapie con antipertensivi, antiaritmici, ansiolitici, antiallergici, antiepilettici, antidepressivi, antiemetici, antiasmatici, ormonali, tutte terapie per patologie già presenti nella storia clinica della gestante, per le quali sarà il medico curante o lo specialista a fornire le delucidazioni specifiche o a cambiare la terapia nel momento in cui si accerti la gravidanza stessa.

Tutto questo per quanto riguarda la medicina allopatica; un accenno alla fitoterapia e agli integratori ad esempio vitaminici: anche in questo caso accertarsi che siano adatti, per ad esempio alcune vitamine, come la vitamina A, in dosi molto elevate possono essere dannose per il feto.
Tra l’altro avviene un aggiornamento continuo delle sostanze eventualmente tossiche o sospette tali, per cui quel che oggi si ritiene innocuo, domani si potrà dimostrare che non lo era, ecco perchè si ricorda sempre di assumere qualsiasi sostanza solo se sussista effettiva necessità!

Per quanto riguarda l’omeopatia,  può aiutare tanto la futura mamma, oltre che ad affrontare sintomi e condizioni patologiche che possono insorgere durante la gravidanza, anche a ripulire il “proprio terreno” e ad affrontare meglio il parto, ma vorrei sfatare la comune credenza che “sia acqua fresca” e quindi si possa assumere senza conseguenze: bisogna comunque    o consultarsi con un un medico o farmacista esperti perchè va assunto il rimedio giusto alla dose e alla diluizione più adatte, in quanto anche queste sostanze, nonostante non siano spesso ponderalmente presenti, hanno un’azione, seppur con meccanismi diversi, sull’organismo e sulle energie della mamma e del bambino che si sta formando!

Vorrei ricordare infine alcuni numeri ai quali ci si può rivolgere in caso di dubbi riguardo farmaci o altre sostanza con le quali si può venire a contatto durante il delicato periodo della gravidanza, per avere risposta o chiarimenti direttamente dagli specialisti:

Telefono rosso del Policlinico Gemelli di Roma:
06 3050077
Filo Rosso del San Paolo di Milano:
02 8910207

E se avete dubbi al riguardo, scriveteci pure!

Dr.ssa Maria Antonietta Battafarano

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