Ora è il momento ideale per osservare al meglio il risveglio della natura e i nidi ne sono un bellissimo ed affascinante esempio che richiede ai nostri amici volatili un ingegnoso lavoro per adattare in modo perfetto l’ambiente alle loro necessità. Spesso ben nascoste e mimetizzate, queste “bio – casette” sono straordinari esempi di ingegneria della natura. Chi ne troverà di più?
Ora che la primavera è arrivata, avrete sicuramente notato quanto movimento c’è nel cielo: un continuo volare avanti e indietro di uccellini, spesso con ramoscelli o erbe nel becco. Perché sono così indaffarati e attivi?
Perché è iniziato il periodo della riproduzione, ovvero è arrivato per loro il tempo di deporre le uova e allevare i piccoli e per fare ciò i nostri piccoli amici cominciano a costruirsi il loro nido. Se si considera che queste costruzioni sono realizzate con elementi poveri come per esempio paglia, rametti e terra, non possiamo che restare affascinati e meravigliati davanti a tanto lavoro e dedizione da parte di questi piccoli animali.
Il materiale utilizzato, le forme e le dimensioni dei nidi sono così diverse che, in molti casi, è possibile determinare a quale specie di uccelli essi appartengono. Ecco qui alcuni esempi:
Il codibugnolo
Il nido viene costruito sia dai maschi che dalle femmine tra i cespugli di sambuco, di nocciolo e di moro. Ha una forma ovale con un foro d’ingresso laterale. Viene realizzato con erbe e muschio, coperto di licheni e intessuto di piccole piume e tele di ragno. All’interno, una folta imbottitura di piume assicura il calore e la protezione necessaria. Se un nido della stessa famiglia viene depredato, gli uccelli adulti si recheranno nel nido di parenti e aiuteranno i loro nipoti a nutrirsi.
La Gazza ladra
È definita ladra perché, appena vede un oggetto che luccica, tende ad impadronirsene e a nasconderlo nel suo grande nido a forma di cupola, con l’interno interamente rivestito di fango e ricoperto con un tetto fatto di spine. Intelligente, la gazza viene addomesticata facilmente e impara a riconoscere il padrone e a ripetere persino qualche parola. In natura è ghiotta di uova di uccelli, tanto che il suo hobby preferito purtroppo è il saccheggio dei nidi incustoditi.
Gli aironi
Frequente in tutti gli ambienti con acque basse, l’airone costruisce il nido in alto sugli alberi. Nidifica in colonie su salici o pioppi e predilige costruire i nidi molto vicini, anche sullo stesso albero od arbusto a distanza di pochi metri dal nido limitrofo (queste colonie, cioè il luogo in cui nidificano assieme, vengono chiamate garzaie e ospitano più specie di aironi). I nidi vengono costruiti da entrambi i partner e usati per più anni. Hanno l’aspetto di un voluminoso ammasso di rami.
Il merlo
Nidifica tra le siepi, cespugli, edera o su alberi a notevole altezza. Il nido viene costruito dalla femmina, talvolta aiutata dal maschio che porta il materiale.
Nel nido, la femmina depone da 3 a 5 uova verdi-azzurre macchiate di bruno. I piccoli escono dalle uova in una quindicina di giorni, crescono abbastanza velocemente e con il passare del tempo i genitori sono sempre più indaffarati nel cercare loro il cibo. Verso il tredicesimo giorno di vita i piccoli, pur non essendo ancora in grado di volare, escono dal nido occultandosi in terra nei cespugli dove, mentre la madre inizia a costruire un secondo nido, il padre continuerà ad assisterli per un paio di settimane. Nel corso dell’anno, nidificano tre volte: il primo nido a poca distanza dal suolo, mentre la seconda deposizione avverrà in un nido costruito più in alto e la terza sarà più in alto ancora.
Il picchio rosso maggiore
Il nome deriva dal colore rosso delle piume del sottocoda e, nei maschi, della nuca. Veri e propri carpentieri della natura, con il becco a scalpello, i picchi rossi si costruiscono il nido scavando nei tronchi una galleria, prima orizzontale e poi parallela al tronco. Dopo un paio di settimane di instancabile martellamento, la dimora è ultimata e pronta ad accogliere le uova, che la femmina depone sopra un materasso fatto di trucioli di legno. Entrambi i coniugi, poi, covano le uova. Vivono in alberi situati in boschi o giardini.
Lo scricciolo
Questo minuscolo uccello (raggiunge gli otto centimetri di lunghezza), ha l’abitudine di tenere sempre sollevata la corta coda. Il maschio costruisce il nido che ha l’aspetto di una palla fatta con foglie, rami, steli e muschio, con un ingresso laterale. Per l’uccellino questo comporta un sacco di lavoro, anche perché non si limita alla costruzione di un solo nido, ma ne costruisce diversi. La femmina poi ne sceglierà uno, quello che riterrà più adatto. Mamma scricciolo depone da 5 a 8 uova, che si aprono dopo soli dieci giorni di cova. Così piccolo e così operativo, lo scricciolo è un lavoratore assiduo: a differenza di altri uccelli, oltre al proprio nido costruisce vari rifugi in cui dorme occasionalmente o dove trova riparo.
Il fringuello
Il fringuello costruisce il nido, a forma di coppa, in mezzo alla bassa vegetazione, usando erba, muschio, licheni e crine di cavallo. A volte la coppa viene rivestita con corteccia bianca di betulla come decorazione. Il nido viene costruito dalle femmine ed è posto alla biforcazione dei rami di alberi a un’altezza variabile tra i 2 e i 10 metri. Ha la forma di una profonda ciotola solidamente strutturata, ricoperta all’interno da un morbido cuscino di piume e peli e rivestita esternamente da licheni o pezzi di corteccia per mimetizzarlo meglio.
Avrete senz’altro capito che le fasi della costruzione del nido e della cova sono molto delicate e che richiedono ai nostri piccoli amici una grande responsabilità ed un grande impegno perché devono proteggere se stessi e la loro prole dai possibili predatori. Per questo selezionano con molta attenzione il luogo ed il materiale da utilizzare, in modo tale che il nido sia difficile da individuare (spesso anche le uova hanno colorazioni tali da mimetizzarsi con l’ambiente). Pertanto, durante la vostra passeggiata “a caccia di nidi”, è molto importante non disturbare gli uccellini al lavoro per non mettere in pericolo la vita dei loro piccoli. E’ meglio non avvicinarsi troppo al nido, soprattutto se c’è anche la mamma, perché se la deposizione delle uova è già iniziata e l’animale viene disturbato, è molto probabile che queste vengano abbandonate. Il nostro consiglio è quello di portare con voi un binocolo; potrete così osservarli “da vicino” senza infastidirli o spaventarli.
BUONA ECO-PASSEGGIATA!
a cura di EcoTurismoFVG