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La scuola che vorrei: i bambini diventano architetti per raccontare gli spazi scolastici dal loro punto di vista

mostra 1 300x245 La scuola che vorrei: i bambini diventano architetti per raccontare gli spazi scolastici dal loro punto di vistaMercoledi 5 giugno alla presenza dell’assessore alla mobilità e all’ambiente Enrico Pizza è stata inaugurata presso la Scuola primaria G. Pascoli e Toppo-Wasserman la mostra LA SCUOLA CHE VORREI , risultato finale di un laboratorio di architettura partecipata durato tutto l’anno scolastico ed ideato e curato da due mamme-architetto, Laura Squeraroli e Michela Urban .

L’occasione della prossima ristrutturazione ha portato le mamme – che hanno lavorato a titolo gratuito – a proporre alla scuola e quindi al Comune di Udine una riflessione sul tema dell’ ‘abitare gli spazi scolastici’.

Il tema della progettazione degli ambienti educativi spesso disattende prerogative estetiche e sociali a vantaggio di una risposta funzionale ed economica dello spazio costruito. L’architettura di qualità, capace di donare un’emozione, di insegnare agli allievi ad abitare bene i propri spazi è vista invece troppo spesso come un aspetto superfluo.

Una città sana invece non può prescindere da scuole sane ovvero spazi dove creare ambienti sensibili e reattivi alle necessità e alle richieste dei bambini; necessità e richieste che sono cambiate nel tempo e che la scuola come ambiente fisico non solo non ha incoraggiato ma ha contrastato.

L’obiettivo del laboratorio e delle mamme è stato quello di fare in modo che i bambini fossero i protagonisti dei loro luoghi, attraverso una maggiore consapevolezza dell’abitare all’interno della scuola proponendo un progetto di architettura partecipata per costruire insieme ai veri protagonisti gli spazi scolastici, luoghi di sviluppo e di valorizzazione delle loro potenzialità.

In questi mesi, guidati dalle mamme-architetto e dalle maestre, i bambini hanno riletto
lo spazio attuale secondo la loro percezione, accolto e rappresentato i loro suggerimenti, immaginato uno spazio nuovo per rispondere alle cambiate esigenze di formazione, relazione e socialità.
Il tutto rispettando la sicurezza degli ambienti, basandosi sui bisogni reali della struttura Pascoli – Toppo e intervenendo guidate da precisi criteri di progettazione appositamente elaborati per ambienti educativi.
Il laboratorio ha coinvolto 245 alunni dei due plessi a partire dal mese di novembre 2012 e si è concluso con l’inaugurazione di mercoledi 5 giugno. .
Al laboratorio tutti i bambini hanno partecipato attivamente, con curiosità e desiderio di dire la propria opinione.
Ogni bambino ha saputo giocare con la propria fantasia e creatività e, contemporaneamente, ha saputo essere reale e concreto nelle sue affermazioni.
Ciascuna scelta ha avuto una motivazione, ciascun progetto è stato ben definito, ciascuna idea facilmente ha generato delle possibilità di sviluppo.
I disegni dei bambini sono pieni di significati di svariato tipo, perché lo spazio che è stato loro proposto di osservare e rielaborare si è rivelato un elemento evocativo forte capace di regalare e svelare emozioni, suggestioni e suggerimenti.

Suggerimenti che potrebbero essere il punto di partenza per una percorso di costruzione dei propri spazi scolastici davvero partecipativo ed inclusivo.

a cura di Laura Squeraroli_Abitare e dintorni

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