Erto e Casso celebra anche quest’anno la continuità di vita dopo la catastrofe del Vajont con la sesta edizione del suo Simposio di scultura su legno. Il 12, 13 e 14 ottobre 2012, la via IX ottobre accoglie nuovamente i rumori di scalpelli, sgorbie e martelli assieme alle voci degli scultori al lavoro. Come accadeva già l’anno scorso, spettacoli teatrali e musicali arricchiscono di fascino e suggestione l’evento di metà ottobre del piccolo borgo montano.
Un incontro fra scultori coronato dal calore e dal respiro di uno dei materiali più amati dagli artisti sensibili al mondo naturale, il legno. È questo lo spettacolo che offre da ormaisei anni il paese di Erto e Casso, borgo friulano che del legno delle montagne ha fatto in passato il pilastro della propria economia e della propria cultura e che oggi rende omaggio a questo dono della natura attraverso l’arte e la scultura lignea.
Dal 2006 l’associazione Ecomuseo Vajont di Erto, in collaborazione con il comune e la Pro Loco, organizza un Simposio di scultura che si tiene durante la seconda settimana di ottobre, dopo le doverose commemorazioni dell’anniversario della catastrofe del Vajont, avvenuta il 9 ottobre 1963. Il Simposio vuole lanciare un messaggio di positività e di speranza celebrando la continuità della vita dopo quella drammatica vicenda.
Per tre giorni gli artisti si incontrano a Erto per scolpire opere ispirate alla vita, alla nascita, al ciclo continuo dell’esistenza che va avanti ostinata nel suo percorso nonostante tutto, tematiche che si effondono come profumo di cirmolo dalle sculture degli anni precedenti, visibili nella sede dell’Ecomuseo Vajont, che ospita le opere del Simposio sin dalla prima edizione e che si trova proprio sulla via IX ottobre dove quest’anno lavorano gli scultori Mauro Corona, Max Solinas, Pierangelo Vardanega, Italo De Gol, Dario Stragà, Jan Corona, Antonello Zanetti, Ettore Bona, Mario Quarella, Toni Costa, Rubens Del Favero e Giulio Valerio Cerbella. La sede rimane aperta al pubblico durante i giorni del Simposio, il 12, 13 e 14 ottobre 2012, ma non è l’unico evento collaterale che va ad arricchire le tre giornate.
Sabato 13 ottobre alle 21.00 presso il tendone della Pro Loco,l’attrice Patricia Zanco, accompagnata dalla fisarmonica di Luca Piovesan, mette in scena “Nel cuore dell’onda”, un primo studio diretto dalla regista Daniela Mattiuzzidell’Associazione Fatebenesorelle Teatro. Lo studio immagina che cosa direbbe oggi Tina Merlin se fosse ancora tra noi e continuasse a raccontare. Una sorta di seguito dello spettacolo “A perdifiato, ritratto in piedi di Tina Merlin”, andato in scena in occasione del Simposio ertano dell’anno scorso. Anche questa è continuità, che si sposa al tema affrontato da “Nel cuore dell’onda”, far durare nel tempo l’indignazione contro le ingiustizie per salvaguardare quel patrimonio di ideali e di esperienze sul quale si reggono la verità, la libertà e la democrazia.
Domenica 14 ottobre, alle 14.00, è la volta di un altro gradito ritorno, quello dell’Associazione La Suìta, che già l’anno scorso aveva incuriosito i piccoli spettatori del Simposio con un laboratorio per bambini dedicato agli alberi e che quest’anno propone loro “Storie di terra-Atelier dell’argilla”, per imparare a lavorare questa incantevole materia. Anche l’ormai tradizionale appuntamento con la musica non manca al Simposio 2012: domenica, dalle 15.00, la cantante Arianna rallegra il pomeriggio della via IX ottobre con le sue intense interpretazioni, prima della presentazione finale delle opere che ha luogo alle 17.00. Una delle novità è rappresentata invece dall’apertura di un ottimo chiosco gastronomico presso il tendone della Pro Loco prevista per domenica. Appuntamenti e incontri tra leggerezza e impegno civile che vogliono rendere le tre giornate del Simposio di scultura 2012 ancora più vive e affascinanti, ma che intendono soprattutto contribuire al suo messaggio: continuare a vivere, senza dimenticare i ricordi e dare futuro alla memoria.
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