Chi siamo? Abbiamo almeno quattro figli, tra naturali, adottivi o affidati. Siamo quelli che non hanno la Cinquecento, perché non ci staremmo tutti; quelli che moltiplicano seggiolini per auto, letti a castello, tricicli e biciclette, tasse scolastiche, libri, quaderni, regali di Natale e compleanno; quelli che non vengono invitati spesso a cena dagli amici, perché in casa degli amici tutti non ci staremmo; quelli che la congiuntivite e l’influenza ce la passiamo l’un l’altro e dura due mesi; quelli che non possono andare coi figli al cinema perché costa parecchio occupare due file intere della sala.
Cosa vogliamo fare? Sentiamo forte l’esigenza di far nascere una famiglia di famiglie, nella quale, come in ogni famiglia, ognuno ha un ruolo e lo svolge con amore, pazienza, disponibilità, solidarietà a favore degli altri. Desideriamo conoscerci, raccontarci, scambiarci idee e riflessioni; mettere le singole capacità a disposizione delle altre famiglie. Desideriamo creare gruppi di acquisto solidali, banche del tempo, mercatini dell’usato, scambiarci informazioni su quanto fanno le Amministrazioni pubbliche a favore delle famiglie numerose, in altre regioni, in altre provincie, in altri comuni, affinché il maggior numero di famiglie possibile possa accedere al più presto a condizioni di vita più dignitose; avanzare proposte in ambito fiscale e tributario, a livello nazionale e locale: alcune tariffe come quelle delle utenze domestiche (luce/acqua/gas/tassa sporco) o alcuni servizi (abbonamenti autobus/mense scolastiche/gite e viaggi di istruzione/libri e iscrizioni scolastiche) sembrano fatte apposta per punirci di aver donato all’Italia splendidi bambini, i nostri.
Vogliamo promuovere e salvaguardare i diritti delle famiglie numerose, sostenere la partecipazione attiva e responsabile delle famiglie alla vita culturale, sociale, politica alle iniziative di promozione umana e dei servizi alla persona. Vogliamo promuovere adeguate politiche familiari che tutelino e sostengano le funzioni della famiglia e dei suoi diritti, come riconoscimento del ruolo sociale, educativo e formativo che questa svolge per la società.
Vogliamo dire che ci siamo, e siamo felici di esserci.
Tutto ciò per sua conoscenza, anche se ritengo che come primo approccio, sarebbe sufficiente pubblicare “Il volantino” sopra citato. po in seguito, se del caso approfondiremo altri punti, chiaramente focalizzandoci sulle situazioni locali che saranno molto più di interesse comune.
LE 10 INIQUITA’ CHE COLPISCONO LE FAMIGLIE NUMEROSE1. Dell’Ingiustizia delle Tariffe: L’attuale sistema tariffario di acqua, luce e gas viene attualmente gestito con il sistema degli scaglioni crescenti in base al consumo, con il risultato che più aumentano i componenti della famiglia, e maggiore è il costo pro-capite del singolo metro cubo d’acqua, kWh di elettricità o metro cubo di gas;
2. Del Vantaggio di separarsi: Grazie all’attuale sistema fiscale e di accesso agevolato ai servizi pubblici, una coppia ha economicamente convenienza a separarsi, piuttosto che rimanere sposata. Il coniuge economicamente più debole, che si tiene a carico tutti i figli, può usufruire di maggiori assegni famigliari, ha un ISEE più basso che gli consente di accedere a tutte le agevolazioni sui servizi, mentre l’altro coniuge può scaricare l’assegno di mantenimento. Per dare una idea, una coppia con un reddito mensile di 2.500 Euro, avrebbe un beneficio tra i 500 e gli 800 euro al mese;
3. Della Tassa sulla procreazione: Alla nascita di un figlio, la coppia vede automaticamente ridotto il proprio reddito disponibile. A fronte di un costo per figlio che, dalla nascita fino alla laurea, costa dai 200 ai 300.000 Euro, lo Stato riconosce ora unicamente, attraverso le detrazioni e gli assegni famigliari, un beneficio che va da un massimo di 2.550 € all’anno (per i redditi meno abbienti) fino a zero;
4. Della Certificazione ISEE: Ai fini dell’ISEE, il totale dei redditi e del patrimonio mobiliare e immobiliare viene diviso per un coefficiente, in base al quale il primo figlio ha un valore di 0,47, il secondo 0,42, il terzo 0,39, e dal quarto in poi 0,35. Se in Italia il valore dei figli è decrescente, in Francia avviene il contrario: per il quoziente famigliare, al primo e secondo figlio viene dato un valore pari a 0,50, dal terzo figlio in poi un valore pari ad 1;
5. Dell’ICI: Le famiglie numerose abitano per necessità case più grandi; la detrazione però è fissa, e non tiene conto del numero dei componenti, con il risultato che il beneficio della detrazione è forte per il single (che spesso non pagano per questo l’ICI sul mono o bilocale), mentre è praticamente nulla per i nuclei con più figli;
6. Delle Addizionali Irpef Regionali e Comunali: Con il passaggio dal sistema delle deduzioni a quello delle detrazioni, a parità di reddito, una famiglia con 4 o più figli paga le stesse addizionali di un single o di una coppia senza figli; ma sappiamo che il reddito disponibile pro-capite non è certo il medesimo;
7. Del Voto di Rappresentanza: Ogni cittadino deve poter essere rappresentato dai propri governanti, in quanto portatori di diritti inalienabili. Ma ai minori, questo diritto di rappresentanza non viene concesso. Finché non verrà introdotto il principio di ‘Un Figlio, Un Voto’, Una famiglia con 5 figli minorenni, continuerà ad avere lo stesso potere di rappresentanza di due scapoli;
8. Della Tariffa sui rifiuti: La tariffa sulla spazzatura viene ora conteggiata sia sul numero dei componenti, sia sulla metratura dell’abitazione; in questo modo le famiglie numerose, nonostante siano quelle più attente agli sprechi, devono sostenere un maggiore onere di tariffa;
9. Dei privilegi della donna lavoratrice senza figli rispetto a quella con figli: Una mamma lavoratrice che ha partorito e coltivato più figli, molto probabilmente avrà rinunciato alla carriera, e magari avrà fatto ricorso al part-time per accudire la prole; in base all’attuale sistema contributivo, la pensione che maturerà sarà facilmente quella minima. Quando i figli lavoreranno, con i loro contributi pagheranno non solo la sua pensione, ma anche quella della donna lavoratrice che, per scelta (o per necessità) non ha messo al mondo alcun figlio, e magari ha avuto così modo di fare carriera e godere quindi di una pensione sensibilmente superiore a quella della madre lavoratrice con 4 e più figli;
10. Del diritto allo studio per i figli delle famiglie numerose: Un figlio unico ha il 35% di probabilità di accedere agli studi universitari, contro l’11% di un figlio con tre o più fratelli: del resto, se ogni figlio da quando nasce a quando si laurea, costa dai 200 ai 300.000 Euro, un perché ci sarà….