Pippi Calzelunghe, Pippilotta Viktualia Rullgardina Krusmyntha Efraimsdotter Langstrump, è una bambina speciale.
Ha due amici speciali – i fratelli Tommy e Annika – e due compagni impareggiabili: la scimmietta Signor Nilsson ed il cavallo a pois Zietto.
Pippi Calzelunghe è dotata di una forza fisica eccezionale e può tranquillamente sollevare Zietto da sola se necessario.
Pippi Calzelunghe indossa un paio di scarpe di 5 misure più grandi dei piedi, ha un nome che fa un po’ ridere e un papà prigioniero su un isola da riscattare.
Agli occhi della gente comune Pippi è una povera orfanella che vive in una villa diroccata ma noi sappiamo che lei è molto ricca e felice e abita nella fantastica Villa Villacolle, un’oasi di pace e libertà per tutti i bambini.
Quello che ce la fa amare tanto è la sua capacità di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, come si legge già nell’incipit del romanzo della Lindgren: C’era alla periferia della minuscola città, un vecchio giardino in rovina; nel giardino sorgeva una vecchia casa, e nella casa abitava Pippi Calzelunghe, Aveva nove anni e se ne stava lì completamente sola; non aveva né mamma né papà, e in fin dei conti questa non era una cosa atroce se si pensa che così nessuno poteva dirle di andare a dormire proprio quando si divertiva di più o propinarle l’olio di fegato di merluzzo quando invece lei desiderava delle caramelle.
La sua mamma è morta e il suo papà è prigioniero in una sperduta isola ma lei commenta: “Un angelo per mamma e un re di una tribù negra per papà: non capita a tutti di avere dei genitori tanto distinti!”
Il primo volume di Pippi Calzelunghe uscì nel 1948 tra mille difficoltà: si parlava di una bambina forte e autonoma che non aveva bisogno di nessuno, capace di autodeterminarsi e di controllarsi.
Una bambina che ce l’aveva fatta.
Il libro è stato tradotto in 54 lingue, anche in zulu; nel 1969 andò in onda la prima serie tv in un contesto storico in cui si iniziava a parlare di rivolta femminile e giovanile.
Da quel momento Pippi ci ha accompagnato per anni ed ancora oggi vengono replicate le sue avventure in diversi canali televisivi ed il libro con le sue avventure rimane uno tra i più venduti sul mercato.
Astrid Lindgren, la geniale scrittrice che ha creato Pippi, è stata una donna indomita e femminista. Non vinse mai il Nobel ma in Svezia, a Vimmerby, dove è sepolta, esiste un parco di 140 mila metri quadri in cui più di 100 attori rappresentano i personaggi di Pippi, di Emil e degli altri protagonisti dei libri della Lindgren. Nessuna tecnologia in quel parco ma ogni giorno circa settemila visitatori visitano Villa Villacolle, vanno in vacanza sull’Isola dei Gabbiani, viaggiano con Rasmus il Vagabondo e infilano la testa nella zuppiera di Emil.
“Ma bimba mia” disse il poliziotto, e sorrise, “evidentemente non mi sono spiegato bene: tu devi entrare in una vera Casa del Bambino, e avere qualcuno che ti controlli”.
“Permettono di tenere cavalli, nella vostra casa del Bambino?” chiese Pippi, dubbiosa.
“Certo che no” rispose il poliziotto.
“Ah, é cosi?” sbottò Pippi. “E allora andate altrove a procurarvi dei bravi giovinetti adatti alla vostra Casa del Bambino: io non mi ci trasferisco di sicuro!”
Pippi Calzelunghe è la metafora delle potenzialità che i bambini riescono a far emergere anche nei momenti più difficili e delle loro capacità di resilienza.
Ci insegna a vedere la realtà sotto aspetti nuovi, con uno sguardo laterale che ci permette di cogliere prospettive sconosciute, che ci fa sperare che dal dolore immenso dell’abbandono possano nascere risorse che permettano a questi bambini di riprendere in mano la loro vita e renderla più bella di prima.