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Progetto di zooantropologia didattica ai nidi d’infanzia intercomunali di Gradisca d’Isonzo

Dalle mani dei bambini alle… zampe dei cani. È stato questo un interessante progetto attuato presso i Nidi d’Infanzia Intercomunali Chicco di Grano di Farra d’Isonzo e Il Giardino dei Piccoli di Romans d’Isonzo,  gestiti dalla Cooperativa Sociale Ambra di Reggio Emilia, assieme a La Cuccia di Monfalcone.

Durante il Progetto di Zooantropologia Didattica “Di mano in zampa” sono state sviluppate una serie di attività miranti a ottenere e valorizzare la relazione bambino-animale e a utilizzarla per ottenere benefici di ordine educativo, didattico e rieducativo.

Gli obbiettivi proposti hanno riguardato la sfera sia disciplinare, conoscere cioè la specie cane, che educativa, favorire l’autocontrollo e l’empatia, senza tralasciare quella didattica, grazie alle attività che incoraggiano la partecipazione del bambino alla vita scolastica. Dapprima è stata stimolata la curiosità dei bambini, dai 28 ai 39 mesi di età, con l’ausilio di videoproiezioni che li hanno guidati alla scoperta del cane, delle sue esigenze e peculiarità, mostrando com’è fatto e quali sono le sue espressioni, poi i bambini stessi sono stati guidati  a rappresentare con i colori a dita le sue sembianze su di un foglio.  Quindi grazie alla presenza durante le lezioni di Chocolat e Cherì, meticci, Agata, bassethound, Lapo, lupo italiano, e Betty, collie, i bambini hanno potuto incontrare direttamente  i nuovi amici a quattro zampe, interagendo con loro e scoprendo assieme il rispetto reciproco.

I bambini sono stati invitati ad avvicinarsi gradualmente al cane, dapprima accarezzandolo e quindi fornirgli acqua e piccoli pezzi di cibo, per poi passare al gioco vero e proprio: facendo così scoprire che anche un quattro zampe ha gli stessi bisogni di nutrirsi e gli stimoli del gioco del bambino. Grazie al veterinario dott. Carlo Merici e a  Elena Maschietto, Lia Bacarini e Cristina Liva  educatrici cinofile de La Cuccia, associazione che da 27 anni lavora sul territorio della provincia contribuendo a limitare il fenomeno del randagismo,  si è voluto stimolare il rispetto dell’animale, ad amarlo e accudirlo, e a non considerarlo solo un giocattolo da strapazzare quando è ancora un cucciolo e magari accantonare una volta raggiunta l’età adulta.

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