I bagagli sono pronti. Un po’ impolverati visto l’aria densa di Città del Messico, ma anche questo fa parte dei ricordi che i giovanissimi allievi della scuola media Bearzi porteranno a casa da RoboCup ’12: una sfida mondiale tra le migliori squadre di robotica educativa. A rappresentare l’Italia, unici under 14, sono stati quattro ragazzi della scuola media salesiana di Udine.
“Abbiamo costituito la squadra di robotica per le gare nazionali tenutesi a maggio” spiega il professor Francesco Calderini, referente del progetto. “Da subito si è cercato di mettere in campo il nostro miglior potenziale, ma non ci aspettavamo di arrivare così lontano”. Nell’arco di due mesi, gli allievi si sono classificati per una competizione a livello mondiale.
Dal 18 al 24 giugno si sono tenute le finali in Messico. I ragazzi della scuola media Bearzi hanno gareggiato nella categoria Resque. Obiettivo “salvare una vita”: il robot viene programmato per seguire una linea nera rilevata da un sensore ottici; discontinuità, rampe e il passaggio da una stanza all’altra saranno alcune tra le difficoltà da affrontare prima di portare in salvo un fantoccio.
Durante l’esperienza oltreoceano, i ragazzi hanno tenuto un blog: “Ultimo giorno di gara. Dobbiamo disputare ancora tra manche. I percorsi sono sempre più complicati. Siamo pronti e anche un po’ tesi”. Il giorno seguente arriva il verdetto: 22esimi su 32 team partecipanti. Segue il commento di Annalisa, dodici anni, alla sua prima esperienza robotica: “Siamo molto soddisfatti. Dopo esserci congratulati con noi stessi per il lavoro fatto e il traguardo raggiunto, riceviamo anche i complimenti di alcuni professori di un istituto tecnico italiano che partecipa alla manifestazione per la terza volta”.
Una esperienza straordinaria confermano gli insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in Messico: “I ragazzi hanno dato il meglio di loro. Abbiamo cercato di spiegare che ogni piccolo passo era una conquista, ogni cosa positiva in cui riuscivamo era una vittoria. E alla fine devo dire che hanno interpretato le gare con lo spirito giusto”. Una vera e propria avventura alla scoperta di una nazione, una cultura e del mondo della robotica internazionale. Ma l’esperienza non finisce, il direttore della scuola in cui i ragazzi del Bearzi sono stati alloggiati ha chiesto loro una dimostrazione per i suoi alunni. “Ci potevamo tirare indietro?” scrive ironico Stefano, uno dei tutor dell’Istituto Tecnico Informatico, “certo che no!”.