L’arrivo del periodo di ferie può essere l’occasione per dedicarsi un po’ di attenzione, e lo si può fare anzitutto alimentandosi bene..
La prima terapia, infatti, per il recupero e il mantenimento delle difese dell’organismo è costituita da un’alimentazione adeguata, che permette di aiutare a regolare l’equilibrio acido-base, ossia l’insieme dei processi fisiologici che l’organismo mette in atto per mantenere l’acidità compatibile con lo svolgimento delle principali funzioni metaboliche.
Grazie a questi processi il valore del pH del sangue (acronimo di potenziale idrogeno, ossia il grado di concentrazione degli ioni di idrogeno presenti in una soluzione) è compreso tra 7,35 e 7,45, variazioni anche minime in senso inferiore o superiore possono creare seri danni all’organismo, e possiamo facilmente tenerlo sotto controllo tramite il valore del pH delle urine, il cui valore ideale è 7: se inferiore indica che sta avvenendo uno squilibrio verso l’acidosi metabolica, se aumenta si assiste ad un aumento di basicità.
Ci sono 2 tipi di acidosi metabolica che possono insorgere in forma grave, che si manifesta quando vengono superati i meccanismi di compenso polmonare e renale e si verifica una forte riduzione del pH ematico (condizione associata a malattie autoimmuni degenerative o neoplastiche); oppure un’acidosi metabolica latente, quando si verifica una modesta riduzione del pH, con una capacità di compenso compromessa, e possono venir lesi diversi organi e apparati: il SNC (con cefalea o sonnolenza), i polmoni (con dispnea, tosse, infezioni recidivanti), cuore (tachicardie), i muscoli (con mialgie), l’intestino (con alvo alterno, nausea o vomito…), il tessuto osseo (con comparsa di osteoporosi).
Cosa fare per non andare in acidosi metabolica? Anzitutto può essere utile ridurre il consumo di zuccheri, aumentare il consumo di alimenti ricchi di fitoestrogeni, ad esempio semi di lino, noci, alghe; non far mancare all’organismo ortaggi come cavoli, cavolfiori, ravanelli, rape, rucola; assumere fibre solubili presenti nella frutta e nei legumi, e fibre insolubili presenti nei cereali (ancor meglio integrali), nelle verdure; privilegiare condimenti come olio extravergine d’oliva o di girasole o di lino spremuti a freddo; assumere omega -3, presenti nel pesce, nei semi di lino. Attenzione inoltre ai cibi notoriamente acidificanti quali pomodori, melanzane, mais e polenta, piselli verdi.
Ridurre il consumo di formaggi, di grassi animali, di carne, in particolare di carne suina, di dolcificanti o bibite gassate, caffè, the, alcolici; non eccedere nei medicinali FANS ( dei quali troppo spesso si fa un abuso anche fuori dal controllo medico).
È risaputo come il nostro intestino assuma un’importanza fondamentale nella fisiopatologia del nostro organismo, comportandosi come una “fornace energetica” che deve avere un pH neutro per funzionare bene..se questo si riduce, ossia diventa acido, il motore va in tilt determinando un assorbimento degli antigeni normalmente presenti nel lume intestinale, quali tossine, batteri, funghi, ecco perché un’alimentazione il più possibile neutro ha come scopo quello di mantenere integre anche le difese immunitarie!
È fondamentale poi correggere il proprio stile di vita in quanto sedentarietà e stress favoriscono insorgenza dell’acidosi ( attenzione però in quanto anche un’eccessiva attività sportiva, mediante un accumulo di acido lattico, può aggravare una condizione di acidosi!).
E allora buone vacanze a tutti, con tanti buoni propositi per rigenerare le proprie riserve di energie fisiche e mentali, oltre che metaboliche!
a cura della dr.ssa Maria Antonietta Battafarano