Dal 1995 il Comune di Trieste ha attivato iniziative, integrate con tutti gli altri Enti, che hanno competenze sociali e sanitarie, del territorio provinciale , per la presa in carico dei bambini e ragazzi interessate da problematiche di grave maltrattamenti o abusi sessuali.
Si è deciso di dare avvio ad un progetto che affronti la tematica della presa in carico di bambini vittime di maltrattamenti ed abusi, perché la gravità e la complessità della tematica, con numerose implicazioni sui diversi livelli di intervento psico-sociale, sugli aspetti deontologici e giuridici, sulle resistenze degli stessi operatori a “pensare l’impensabile”: tutti aspetti che richiedono personale con competenza specifica, stabile, in grado di lavorare coordinandosi con i servizi territoriali ma anche con le autorità giudiziarie. Il maltrattamento e l’abuso infatti, oltre ad essere comportamenti patologici e patogeni sono anche comportamenti criminosi, il che comporta un intervento non solo psico-sociale, di terapia e di tutela del minore, ma anche un intervento giudiziario che non si limita ai provvedimenti civili del Tribunale Minorenni per la tutela del minore, ma anche a procedimenti penali, che perseguono l’adulto autore del reato.
L’attuazione del Progetto è demandata al Gruppo Specialistico, costituito nel 1999 con personale distaccato a tempo parziale dall’ASS n. 1 Triestina, dal Comune di Trieste e dall’Ospedale Infantile: due assistenti sociali, tre psicologi/psicoterapeuti, consulenze mediche (pediatra dell’O.I., ginecologa, neuropsichiatra infantile) ed educative.
Il Gruppo di operatori ha ricevuto una formazione specialistica con formatori nazionali ed europei. Dal 2000 dispone di una sede attrezzata, in via Giusti, con specchio unidirezionale, per l’osservazione videoregistrata del bambino e /o delle relazioni familiari, che viene utilizzata anche per le procedure giudiziarie in cui sono coinvolti i minori.
Le finalità del Gruppo specialistico sono:
- garantire la diffusione delle conoscenze necessarie a prevenire il fenomeno, a farlo individuare precocemente attraverso azioni formative;
- tutelare i minori vittime, ed evitare che nel percorso (assistenziale e giudiziario) seguente alla rilevazione e denuncia eventuali disfunzioni nelle procedure dei diversi servizi possano tradursi in ulteriori stress per il minore
L’Amministrazione, per mantenere attivi questi interventi ha utilizzato finanziamenti regionali dedicati ed in particolare dal 2004 l’art. 21 L.R. 21 luglio 2004, n. 20 che prevede l’elaborazione annuale di un progetto “BUONE PRATICHE CONTRO LA PEDOFILIA” e di un protocollo di Intesa tra i vari Enti del territorio provinciale
Partner
- Comune di Trieste – Ambito 1.2
- Area Promozione e Protezione Sociale
- Area Educazione Università e Ricerca
- Comune di Duino Aurisina – Ambito 1.1
- Comune di Muggia – Ambito 1.3
- Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina
- I.R.C.C.S. (Ospedale Infantile Burlo Garofolo)
- Ministero della Giustizia
- Ufficio Servizio Sociale per i Minorenni di Trieste
- Ministero Pubblica Istruzione
- Ufficio Scolastico – Regionale F.V.G.
- G.O.A.P. (Gruppo Operatrici Antiviolenza e Progetti)