Alla scoperta della libertà
Appena impara a stare seduto bene, intorno agli 8 mesi, il bambino è pronto a salire sul seggiolino anteriore della vostra bici. Vedrete: vi dimostrerà subito segni di apprezzamento. Verso i tre anni, il bambino, che viaggia perlopiù sul seggiolino della bici di mamma e papà, sperimenta anche le sue prime pedalate con rotelle sul marciapiede. E’ la sua prima esperienza con un proprio veicolo su strada, un momento importante. Intorno ai 4 anni si può provare a togliere le rotelle: una gran fatica imparare, ma quel primo momento di equilibrio lo si ricorderà per sempre. Alle elementari si inizia a girare in bici da soli, sui marciapiedi, e ad andare in strada a fianco dei genitori. E alle medie chi ha seguito tutte queste fasi è pronto per avventurarsi da solo nella città. È la scoperta della libertà, con tutte le meraviglie e i rischi che questa comporta.
Sulla bici di papà (o mamma)
Pedalare con uno o due bambini a bordo richiede un po’ di esercizio e molta prudenza, ma può essere molto divertente anche per i vostri piccoli. Per i bambini più piccoli un’alternativa al seggiolino può essere un buon marsupio, utile soprattutto per tratte brevi: il ritmo della pedalata facilita il sonno. Poi diventa indispensabile il seggiolino e il casco. A regolamentare gli attrezzi per portare i bambini a passeggio in bicicletta sono norme europee, in vigore anche in Italia (sigla EN 14344).
Quale seggiolino
Sotto l’anno d’età meglio usare quello anteriore, per avere il bambino sotto controllo. Fino ai 15 kg si può continuare a caricarlo sull’anteriore, ma appena possibile meglio passare a quello posteriore, che oltre i 15 kg è obbligatorio. Il doppio seggiolino anteriore e posteriore rende un po’ instabile il mezzo.
I modelli sono classificati con una lettera e un numero: la lettera indica la posizione (A = posteriore, B= anteriore) mentre il numero indica il peso in chili del bambino (tra i 9 e i 15 l’anteriore, tra i 9 e i 22 il posteriore). Il seggiolino si deve montare agevolmente e saldamente sulla bicicletta: il primo consiglio è di portare la bicicletta in un negozio specializzato e di verificare che si adatti bene all’attrezzatura che acquistate. E’ importante che il seggiolino si possa fissare direttamente al telaio: sono vietati quelli agganciati al manubrio (se anteriori), mentre sono sconsigliati quelli che si fissano al portapacchi (se posteriori). Se non siete esperti, il montaggio del seggiolino meglio farlo fare a persone specializzate. Sia per i seggiolini anteriori che per quelli posteriori è possibile comprare anche supporti addizionali, per poter adattare i seggiolini su più bici (per esempio sia su quella di mamma che di papà). I seggiolini devono adattarsi bene al corpo del bambino, ed è meglio che prevedano solidi lacci di contenimento: la cintura in vita non basta, servono anche le bretelle, che per i seggiolini anteriori a volte vanno acquistate a parte. I bambini tendono ad addormentarsi e adagiarsi: per questa ragione convengono poggiatesta e, per viaggi lunghi, un cuscino anti torcicollo. I poggiapiedi regolabili con la crescita sono utili per evitare che le gambe del piccolo si incastrino nelle parti della bicicletta. I seggiolini più sofisticati sono dotati di sistemi per attutire gli inevitabili sobbalzi del fondo stradale e, persino, di schienali reclinabili per evitare – nelle lunghe passeggiate – di affaticare troppo la schiena del bambino.
Il casco
E’ consigliabile a tutti, ma per i bambini è indispensabile. I caschetti si trovano nei negozi specializzati, debbono essere omologati (marchio CE) e vanno sempre provati prima: una volta regolati devono essere comodi e stabili. Il piccolo deve poter muovere liberamente la testa, ma il casco, spinto verso l’alto, non deve muoversi sulla testa del bambino.
La bicicletta
Deve essere comoda e robusta anche per voi e l’uso prevalente che ne fate: non vale la pena applicare un bel seggiolino ad una bicicletta scadente. Importante un check up generale della bici almeno ogni 6 mesi: viti e bulloni che si allentano, freni e catena da regolare, gomme e ruote… Per l’abbigliamento meglio colori chiari e brillanti. In commercio esistono anche ottime pettorine e bande fluorescenti da indossare per rendersi più visibili. D’inverno tenete bene a mente che il bambino non pedala, quindi ha bisogno di almeno uno strato di abiti in più di voi.
Per i viaggi più lunghi, assolutamente non in città, è indispensabile il carrello. E’ comodissimo sia per il genitore che per il bambino. Il rimorchio è in genere a due posti (un po’ piccoli), dotato di cinture di sicurezza, è chiudibile e protetto dagli agenti atmosferici. I più sofisticati hanno molle di sospensione, zanzariera e bandierina di segnalazione. Nel carrello ci stanno anche alcuni giochi e bagagli leggeri.
Sicurezza a ruota libera
Evitate i grandi viali di scorrimento, che sono anche i più inquinati, e privilegiate i percorsi alternativi rispetto alle auto. Per il resto valgono i consigli per tutti i ciclisti: di sera sono obbligatorie le luci, anteriori e posteriori; se la vecchia dinamo si rompe troppo spesso, meglio optare per una luce asportabile a pile; ricordate che spesso gli automobilisti, nei loro specchietti, non vi vedono, specialmente quando siete alla loro destra. Occhio a chi vi taglia la strada svoltando a destra, occhio alle portiere, ai camion, ai binari. Si consiglia di fare un po’ di pratica in un luogo sicuro prima di lanciarsi in strada con due bambini a bordo.
Dopo i 10-12 anni
Il bambino è ormai pronto per pedalare con voi con la sua bicicletta. Coinvolgerlo nell’organizzazione del viaggio è importante, come ci ricorda un appassionato genitore cicloturista sull’ottimo sito della Federazione Italiana Amici della Bicicletta:
Innanzitutto la costruzione dell’itinerario, le tappe da fare, i posti dove dormire, i luoghi da visitare, il bagaglio da portare, i treni da prendere… I bambini diventano costruttori e partecipi del loro viaggio… e vi assicuro che se si riescono a coinvolgere e a interessarli nelle riunioni preparatorie (di solito riservate agli adulti!) per loro il viaggio diventerà sempre più interessante e interiorizzeranno delle conoscenze di geografia che non varranno tante lezioni fatte a scuola. È importante inoltre affidare ai più grandicelli parte del loro bagaglio anche per responsabilizzarli un po’ di più.
Fate però attenzione: è difficile per un bambino concentrarsi sulla guida e contemporaneamente fare attenzione al traffico. I giovani ciclisti vanno quindi costantemente affiancati e osservati da occhi esperti e l’itinerario progettato in modo tale che sia adatto alle famiglie e il ricordo del viaggio positivo:
- le tappe debbono essere brevi (20 o 30 Km per iniziare);
- indispensabile la pista ciclabile in sede protetta: in genere sulle cartine o nei siti Internet sono descritte o segnalate;
- sono da preferire piste ciclabili che corrono in parallelo a linee ferroviarie: se si è stanchi ci si ferma alla prima stazione;
- indicate le piste lungo le sponde dei fiumi: sono in lieve e costante pendenza;
- indispensabile la vicinanza di paesi e strutture ricettive, dove potersi fermare.
E per gli amanti dei viaggi on bike, il nuovo portale della Fiab segnala gli alberghi “amici delle due ruote”. Già 1.800 le strutture registrate.
Fonte: http://www.viviconstile.org