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Uova di Pasqua: evitiamo le brutte sorprese con i consigli dell’Unione Nazionale Consumatori

pasqua 150x150 Uova di Pasqua: evitiamo le brutte sorprese con i consigli dellUnione Nazionale Consumatori«Occhio alle sorprese contenute nell’uovo di Pasqua che talvolta possono rappresentare un pericolo per i bambini». È quanto dichiara Sonia Galardo, capo ufficio stampa dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), in vista delle festività pasquali.
«Affinché l’apertura delle uova di cioccolato, una delle tradizioni più attese dai più piccoli, non riservi “brutte sorprese” – spiega la dott.ssa Galardo – prima di procedere all’acquisto è bene sempre controllare che l’etichetta riferita alla sorpresa riporti il marchio CE, che indica la conformità alle norme europee, e la fascia di età per cui il giocattolo è stato ideato».
Il rischio è infatti che i giocattoli siano costituiti da una serie di parti che possono staccarsi e venire facilmente ingerite o inalate dai più piccoli. Inoltre, i materiali che compongono queste sorprese talvolta non risultano essere conformi alle norme stabilite dall’Unione Europea sulla sicurezza e possono essere tossici o facilmente infiammabili.
Una volta aperto l’uovo è bene verificare che sull’imballaggio del giocattolo siano riportate le informazioni relative all’indirizzo del fabbricante, importatore o distributore in modo da poterlo contattare in caso di problemi.
Infine, un’ulteriore garanzia di sicurezza è data dalla presenza di marchi volontari come “Giocattoli sicuri” rilasciato dall’Istituto Italiano Sicurezza Giocattoli che assicura l’avvenuta certificazione in laboratorio. Seguendo questi accorgimenti si potrà far godere i bambini dell’uovo di Pasqua, senza che venga messa a repentaglio la loro sicurezza!
«In vista delle festività pasquali acquistiamo le uova di cioccolato prestando attenzione alla qualità!». È quanto suggerisce Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), che spiega: «spesso questi prodotti fungono da prodotti “civetta” che vengono venduti a prezzi stracciati per portare il consumatore a comperare anche altro. Il consumatore deve farsi furbo e approfittarne, avendo però sempre cura di leggere le indicazioni contenute nell’etichetta. In particolare – ricorda Massimiliano Dona – è importante controllare la data di scadenza del prodotto e la qualità del cioccolato: solo il “cioccolato puro” non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali; in caso contrario, in modo ben visibile e chiaramente leggibile, deve essere riportata la dicitura “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”. Se poi l’etichetta riporta l’indicazione cioccolato “finissimo” o “superiore” – aggiunge il Segretario generale dell’UNC – il contenuto di cacao deve essere almeno il 43%, mentre se nell’elenco degli ingredienti è dichiarato “cioccolato comune”, la qualità è più scadente poiché il cacao è il 25% e l’uovo deve costare meno».
L’etichetta ci può fornire indicazioni utili anche sul prezzo adeguato del prodotto: considerato il contenuto in cacao della cioccolata (inferiore al 50%) e valutati i costi di produzione, di confezione e della sorpresa, un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi intorno ai 30-40 euro al kg.

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