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A Trieste gruppo A.M.A. (Auto Mutuo Aiuto) per l’elaborazione del lutto, aperto a tutti, libero e gratuito

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amaCi sono momenti in cui abbiamo bisogno di una mano,  sapere che c’è qualcuno pronto ad accoglierti ti aiuterà a ricominciare… e ad andare avanti.
Ti aspettiamo ogni giovedì dalle 18.00 alle 19.30 all’interno della struttura di FORMA MENTIS (padiglione M all’interno del Comprensorio di San Giovanni, ex OPP di fronte al bar Il Posto delle Fragole). La partecipazione è aperta a tutti, libera e gratuita.

Perdere una persona amata è un’esperienza dolorosa che tutti, prima o poi, facciamo. Fa parte anch’essa della vita e forse, più di ogni altra, è capace di farci prendere coscienza della nostra fragilità e della nostra limitatezza. Sì, perché la vita è un percorso che ha un inizio e una fine. E questo ci fa paura. Quando la morte ci tocca da vicino, scuotendo il nostro equilibrio e travolgendo il nostro consolidato trantran, siamo costretti a fermarci e affrontare questo tabù. Oggi ci siamo, domani non si sa. E così, oltre al dolore per l’addio a chi amiamo, ci entra nelle vene e ci pervade quel profondo senso di impermanenza che solitamente cerchiamo di imbozzolare perché sappiamo che potrebbe paralizzarci. Proviamo a pensare che in fondo la cosa non ci riguarda. Almeno non adesso. Almeno non subito. Ma dentro, giù, nel profondo della nostra coscienza, tutti sappiamo bene che quel momento arriverà. Non possiamo difenderci. Non possiamo scappare. È l’unica cosa certa della nostra vita. Non sappiamo né quando, né come, né dove. Ma sappiamo che la morte arriverà. Di fronte a lei, siamo disarmati, ci sentiamo impotenti, increduli, indifesi.

coverCozzi-198x300Il periodo del lutto è un percorso faticoso attraverso cui la persona, travolta dalla sofferenza, cerca di ristabilire i contatti con il mondo, di ricostruire un equilibrio andato in frantumi e di trovare un nuovo sentiero da percorrere. Tutto cambia e sarà necessario impegnarsi a riposizionare i mattoni della quotidianità. Sarà come nascere di nuovo e imparare ancora a vivere. Il ricordo del nostro caro che non è più con noi potrà trasformarsi in una risorsa capace di sostenerci nelle difficoltà aiutandoci a riconoscere ed apprezzare ciò che abbiamo avuto e non rimanere incatenati al pensiero su ciò che abbiamo perso. Di certo riuscire a confrontarsi in modo maturo e consapevole con questa realtà, per quanto penoso e difficile possa essere, avrà il potere di rafforzarci e renderci più consapevoli delle nostre possibilità.
Non dimentichiamo mai che c’è una differenza sostanziale tra subire ed accettare. Subire significa essere una vittima che non ha reazioni. Accettare significa comprendere impegnandosi a cercare una strada percorribile.

Ti prometto che darò voce al nostro amore, che lo trasformerò in luce, in alchimia di colori, in intensità di sentimenti, in meraviglia e stupore. Ti dedicherò le mie fatiche e i miei successi. Ti racconterò le mie paure. Ti regalerò i miei pensieri. Ti toccherò, piano, dove tu sarai. Vicino a me. Sempre. E così continuerai a vivere. Dentro di me. Attraverso di me. Nei miei gesti, nelle mie parole, nei miei pensieri, nelle mie speranze, nei miei progetti. Nei miei sogni e nelle mie giornate. Nella mia e nella tua voglia di vita. Fino alla fine.

* tratto da “Quattro giorni tre notti” Ed. Pendragon

Daria Cozzi

Daria Cozzi è nata e vive a Trieste. Laureata in Scienze psicologiche, si interessa da sempre del delicato equilibrio tra la mente e il corpo. La sua sensibilità la spinge a scandagliare quella parte della coscienza che spesso rimane nell’ombra, aiutando a entrare in connessione profonda con gli straordinari strumenti vitali di cui tutti siamo dotati ma che non sappiamo di possedere o come mettere in funzione. “Quattro giorni tre notti – Una storia vera” è il suo primo romanzo.

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1 Commento

  1. avete copiato un bellissimo tratto dal libro di daria cozzi. vorrei portarlo con me da oggi, nel mio cuore infranto, come aiuto di cercare di andare avanti senza il mio amore che la malattia me la sta portando via.

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