incontro con lo psicologo Giorgio Trost dal tema “I significati e la simbologia della fiaba e la sua utilità nello sviluppo emotivo dei bambini”. Come e soprattutto perché raccontare le fiabe ai bambini: questo l’argomento di cui parlerà Giorgio Trost nel corso dell’incontro. Introdurranno la serata l’assessore alle Pari Opportunità Elisabetta Matassi e l’assessore alla Cultura Marco Cogato. Ingresso libero.
Tutti i bambini hanno paura. Tutti i bambini hanno bisogno di provare paura, ma le paure devono essere rappresentate in luoghi e spazi distanti dal loro mondo, in un mondo non reale ma fantastico, che è proprio quello delle fiabe. Le fiabe, per essere utili e non lasciare tracce negative nei bambini, sono rappresentate appunto in una dimensione senza tempo né spazio: “C’era una volta, tanto tempo fa e in un luogo molto lontano da qui…”. La stessa cosa succede alle persone adulte, che hanno bisogno di vivere ed esorcizzare le paure ad esempio nella visione dei film thriller.
Giorgio Trost, psicologo, ha fondato nel 1985 a Trieste la scuola per l’infanzia ” La Casetta”, che si occupava dello sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini da uno a sei anni e del sostegno alla genitorialità. Ha pubblicato nel 1999 un articolo sulla continuità educativa nido – materna nella rivista “Bambini” Edizione Junior. E’ stato relatore per la federazioni psicologi del Friuli Venezia Giulia tenendo prolusioni aventi ad oggetto l’infanzia. E’ stato tutor riconosciuto dalla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Trieste per il tirocinio dei laureati in Psicologia. Dal gennaio 2002 al dicembre 2013 è stato Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste. Dal 2007 è C.t.u. (Consulente tecnico d’ufficio) presso il Tribunale Ordinario di Trieste. Ha pubblicato i volumi “Lo sviluppo psicologico del bambino dai due ai sei anni. Un’esperienza nella scuola dell’infanzia” Armando, Roma, 2005 e “L’asilo nido. Le relazioni e le comunicazioni tra la famiglia, il bambino e l’educatrice”. Asterios, Trieste, 2010.