Immaginazione. Flessibilità. Fantasia. Capacità di adattamento. Sogni ad occhi aperti… Il nostro studio di architettura di interni sta svolgendo in questi mesi degli incontri di architettura partecipata con i bambini delle scuole primarie di Udine e i risultati ci sorprendono per la capacità e la puntualità che i bambini hanno nel tracciare i confini e desideri dei loro spazi.
Con entusiasmo e determinazione in maniera intuitiva ma chiara ci lanciano dei segnali e delle informazioni sui loro ambienti di vita di cui noi genitori in primis, quindi architetti e pedagoghi, dovremmo tenere conto quando progettiamo, organizziamo, componiamo e arrediamo i loro spazi di vita.
Raramente però i bambini sono così fortunati da veder realizzata la loro casa dei sogni a… 6 anni!
Maya c’è riuscita! I genitori della piccola hanno commissionato allo studio Ultra Architects (Polonia ) la realizzazione della loro casa; la curiosità della piccola per questa avventura si è rivelata grandissima ed ha portato gli architetti a chiederle di diventare lei stessa una progettista della sua piccola casetta dei sogni, 6 mq da realizzare nel giardino della casa di famiglia.
La ragazza non se l’è fatto ripetere 2 volte ed armata di carta, penna, mattoncini LEGO (per costruire il modello!) ha consegnato agli architetti il suo progetto.
L’intervento di un bravo artigiano ha fatto il resto e…voilà la casa dei sogni è diventata per la piccola Maya una realtà!
Un nido, uno scenario ideale per l’espressione personale, un rifugio proprio e sicuro dove praticare la felicità.
Già perché il senso della casa si sviluppa partendo dalle nostre prime esperienze e poi ci accompagna per tutto il resto della vita, influenzando l’autostima e offrendoci la base sulla quale impostiamo le relazioni con il resto del mondo.
Tutti i bambini hanno diritto ad abitare bene i propri spazi di vita. Spesso però i genitori trascurano questo aspetto organizzando la cameretta, lo spazio del gioco, il giardino e quindi tutta la casa con criteri e motivazioni che appartengono al mondo dell’adulto.
Sfortunatamente le stanze dei bambini parlano più degli adulti che di coloro cui effettivamente appartengono. Un esempio è la cameretta a tema, completa di carta da parati, tende, bordi e fregi coordinati. Uno dei problemi di questo approccio è che tutta l’attività creativa viene svolta per conto del bambino, che ha poche possibilità di lasciare la sua impronta emozionale e interpretativa su ciò che lo circonda.
Ma questo discorso riguarda tutto l’ambiente e l’arredo domestico che anche in famiglie con figli è ostinatamente adultocentrico.
E i bambini? Un po’ alla volta “colonizzano” il salotto, “invadono” la cucina, “dilagano” nella zona studio…insomma cercano di appropriarsi di un po’ di spazio ! Quanta fatica e spesso che stress la coabitazione tra adulti e bambini.
Una progettazione consapevole, flessibile e partecipata della casa (dell’intera casa non solo della cameretta ) è allora fondamentale per poter accogliere le esigenze dei più piccoli, per dargli fiducia, farli vivere insieme ai grandi con la consapevolezza di uno spazio personale da accudire, adattare ma anche da condividere con i più grandi.
Costruire insieme, vivere insieme la casa, pensarla insieme senza interventi costosi dovrebbe essere l’obiettivo di ogni genitore che abbia a cuore il benessere e la serenità dei propri figli.
Divertenti e economiche istruzioni per l’uso sono quelle che architetti e pedagoghi dovrebbero fornire ai genitori; strumenti per facilitare la coabitazione tra adulti e bambini con l’obiettivo di realizzare insieme una casa su misura di famiglia.
a cura di Laura Squeraroli/Michela Urban_Abitare e dintorni
Paolo
11 aprile 2013
Complimenti per la vostra iniziativa. Il tema architettura e felicità è sempre troppo poco sviluppato ma è invece fondamentale per crescere sereni, con consapevolezza e con una buona autostima!