Il gioco rappresenta un elemento essenziale nel processo maturativo del bambino. Alcuni autori sostengono che attraverso di esso il bambino passa da una condizione di assoluta dipendenza, caratteristica della prima infanzia, alla progressiva autonomia delle età successive. Considerando che il gioco rappresenta un’importante motivazione ad apprendere, risulta altresì fondamentale individuare quali sono gli elementi che possono potenziare o inibire tale condotta.
La cultura di appartenenza, tramite tradizioni, riti, credenze, culti, fa sì che gli adulti acconsentano o si oppongano ad alcuni tipi di giochi, che appartengono o meno al proprio contesto. Anche la società ha un gran peso con le norme sociali convenzionali, la presenza e la partecipazione degli adulti, la presenza e l’interazione con i coetanei o con bambini più grandi, oltre alle aspettative degli adulti, l’influenza dei media e lo stile educativo dei genitori.
Il bambino mette in atto giochi che rappresentano la quotidianità, riproducendo alcune azioni che hanno attirato particolarmente la sua attenzione. Egli non si preoccupa che queste azioni facciano parte della propria cultura, poiché nel gioco il bambino lascia libero spazio alla fantasia. Tuttavia egli sa differenziare la consuetudine familiare da quelle che appartengono ad altre culture, potendo così sperimentare una dimensione interculturale.
L’ambiente fisico, in termini di spazi più o meno ampi, diversificati tra loro, più o meno strutturati, possono guidare il bambino nella sua attività. Grandi spazi verdi con vegetazione, rispetto ad un vecchio casolare in campagna o ancora ad un appartamento in città offrono degli scenari diversi in cui ambientare i più svariati giochi. A seconda dello sfondo di cui dispone, il bambino si diverte a modificare o reinventare il paesaggio per collocare il proprio gioco. La situazione ottimale sarebbe quella di poter offrire la più vasta varietà di ambienti, per favorire un’ampia gamma di possibili scenari di gioco.
Anche il gioco e il giocattolo hanno un ruolo molto importante, poiché rappresentano la novità dello stimolo alla condotta ludica. La qualità e la quantità dei materiali e la quantità degli oggetti a disposizione, congiuntamente al supporto percettivo offerto dagli oggetti presenti (stimoli diversificati, quali duro- morbido, liscio- ruvido, caldo- freddo, rumoroso- non rumoroso, luminoso- opaco ecc.) possono attirare l’attenzione del bambino in diverse direzioni. Il bambino potrà essere attratto dalla scoperta delle caratteristiche e dell’utilizzo del giocattolo, potendone sperimentare la funzione anche in maniera creativa (ad esempio un bastone può essere usato per battere ovunque, ma anche per avvicinare giochi, oppure come posata o al posto di una bacchetta magica ecc.). In secondo luogo, la disponibilità di materiali poco strutturati, come coperte, cuscini, teli di vari colori e dimensioni, corde ecc. può essere utilizzata sia per arricchire lo sfondo ambientale del proprio gioco (ad esempio costruire una tenda o una casa), ma anche per rendere maggiormente congrui i ruoli che il bambino sceglie di interpretare (abbigliarsi con un vestito ampio e ricco, come quelli di una regina o un principe).
Attraverso il gioco messo in scena, il bambino impara a conoscere la realtà che lo circonda. La sperimentazione di giochi ricchi e diversificati mette il nostro piccolo nelle condizioni di sviluppare una maggiore capacità ad affrontare la diversità e la complessità delle situazioni sociali.
A cura di Elisa Marcuz
[email protected]