La psicomotricità è un invito a osservare ciò che il bambino esprime del suo mondo interno attraverso il movimento; è un modo per cercare di cogliere il senso dei suoi comportamenti.
La psicomotricità affida un ruolo preminente al corpo considerato in relazione costante e significativa con l’ambiente ed in particolare valorizza il corpo in movimento con le sue specifiche modalità di espressione.
Si tratta di una metodologia alla cui base c’è la concezione del bambino come essere che si rappresenta attraverso il movimento. Riprendendo le parole dello stesso Aucouturier diciamo che “la psicomotricità è un concetto di sviluppo psicologico che si riferisce alla struttura somatopsichica dell’essere umano in relazione col mondo esterno”.
La pratica psicomotoria di Aucouturier distingue due campi d’azione: l’ambito educativo e preventivo, e l’ambito di aiuto terapeutico.
La pratica educativa e preventiva è indirizzata ai bambini da zero a setto-otto anni ed ha come obiettivo principale la facilitazione del percorso evolutivo dal “piacere di agire al piacere di pensare” accompagnato dalla possibilità per il bambino di rassicurarsi in merito alle sue angosce.
La psicomotricità terapeutica ha come obiettivo l’uso del movimento per creare un canale di ascolto e sostegno per bambini che dimostrano una sofferenza tanto fisica quanto psichica.
In questo senso, la psicomotricità (sia preventiva che terapeutica) è un invito a porre attenzione alle azioni che il bambino compie, ricordandosi che l’espressività motoria è la via privilegiata di cui egli dispone fin dalla nascita (e prima) per mettersi in contatto con l’ambiente, per trasformarlo ed esserne trasformato.
Le tre finalità che si intendono raggiungere attraverso la pratica educativa e preventiva sono:
a) Favorire la funzione simbolica;
b) Favorire lo sviluppo dei processi di rassicurazione;
c) Favorire lo sviluppo dei processi di decentramento
Bernard Aucouturier è nato nel 1934, ultimo di quattro figli, in un villaggio situato nelle vicinanze di Tours (Francia). Nella sua lunga carriera come insegnante e psicomotricista ha collaborato con psicologi, psichiatri e pedagogisti giungendo a ideare, intorno alla metà degli anni ’60, un particolare un metodo di lavoro denominato pratica psicomotoria (nota con l’acronimo P.P.A).
a cura della dott.ssa Colle de “L’Ora del Sé“
Sono mamma di Emma (34 mesi) e Elia(9mesi) vorrei sapere dove poter portare laia bambina a fare un po di pratica psicomotoria.noi abitiamo a mariano del Friuli,io ho seguito un corso di PPA nel 2009/2010 a Porcia e so quanto sia benefico x i bambini!!!vi ringrazio in anticipo r aspetto notizie
Grazie Francesca Bravi