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Quarta tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezza

educare3 215x300 Quarta tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezzaNegli articoli precedenti abbiamo esplorato molti degli strumenti per educare con amore e fermezza.
Per completare il quadro delle preziose abilità proposte da questa ricerca, trattiamo ora un ulteriore strumento che consiste nell’insegnare al bambino ad accettare la realtà.
Accettare significa: essere disponibili ad interagire con la realtà così come è; questo non vuol dire subirla, ma essere aperti ed essere in relazione con come le cose sono in questo momento.
Generalmente ciò che non ci piace viene resistito e quindi rifiutato; poi viene forzato ad essere diverso da come è.
Il meccanismo del forzare e del resistere sposta la nostra attenzione, e ci impedisce di interagire direttamente con le difficoltà ponendoci in una situazione di fissità.
Il risultato dell’abilità di accettare è, invece, il poter cambiare ciò con cui siamo in contatto e quindi interagire con le cose e poterle trasformare.
Questa abilità si insegna ai bambini accettandoli, accettando le loro caratteristiche e i loro bisogni: tanto più un educatore è abile ad accettare la sua vita, i comportamenti del bambino, il momento difficile, tanto più potrà insegnare l’accettazione.
Ultimo strumento, ma non ultimo per importanza, è ringraziare il bambino per la collaborazione ricevuta, anche se minima.
Riconoscere il risultato è un evento formativo che insegna a imparar,e e aiuta a maturare la motivazione, a capire e perfezionarsi.
Il risultato, grazie alla comunicazione, diventa consapevole e di valore.
Ringraziare significa rispettare l’individuo e riconoscere la sua libertà di scelta.
La completezza che deriva dagli approfondimenti di questi articoli, ci mostra il panorama ricco e variegato della ricerca qui proposta, e dona un nuovo impulso verso la spinta al miglioramento.
Educare con amore e fermezza si afferma nel mondo dell’educazione attraverso la conoscenza di strumenti e abilità semplici, alla portata di tutti, ma al tempo stesso estremamente raffinati e di grande efficacia.
Proseguiamo ora il nostro viaggio spostando l’attenzione su un nuovo argomento: la lezione successiva propone lo studio su “I fini nell’educazione”.
Il fine essenziale dell’educazione è l’emancipazione dell’individuo; una maturità personale che consente di conoscere ed esprimere se stessi, di interagire correttamente nella vita e nelle relazioni e di conseguire un compimento sul piano esistenziale.
Ogni educatore dovrebbe avere una chiarezza del fine educativo, ossia sapere dove vuole condurre il bambino lungo tutto l’arco di tempo della sua educazione. Che tipo di adulto diventerà, dipenderà molto da quali mete educative i suoi educatori hanno scelto per lui o gli hanno proposto negli anni.
Avere un fine, permette all’educatore di ordinare risorse, tempo, energia, impegno e denaro verso una specifica direzione.
Se ad esempio io scelgo che mio figlio da grande sappia parlare correntemente due lingue, investirò le risorse necessarie negli anni per poterlo realizzare.
Per fini educativi non si intendono solo le abilità della mente o del corpo, ma che cosa desidero offrire alla giovane personalità in crescita; ad esempio desidero che da adulto sappia instaurare e mantenere delle belle relazioni, che conosca se stesso, che sappia esprimersi pienamente, che abbia gli strumenti per potersi realizzare nel mondo del lavoro e così via.
Il punto di partenza è concepire un fine educativo essenziale in modo chiaro e potergli dare una forma.
Il fine essenziale è un concetto che racchiude in sé l’intero percorso formativo, è una creazione alta, come una sorgente dalla quale sgorga ispirazione, energia, voglia di fare ed entusiasmo da investire nell’educazione.
Per esempio “Il mio fine è che tu sia una bella persona, matura e completa”. Questo concetto include poi un’infinità di fini specifici necessari per realizzare il fine essenziale.
Il fine è originato dall’educatore, in modo libero e consapevole, senza costrizione né obbligo.
Questo percorso apre la strada al viaggio educativo, rendendolo di successo, ricco e orientato verso una meta consapevole.
Nei prossimi articoli ci inoltreremo nello studio dei fini educativi, studiandone le caratteristiche e approfondendo quali siano le abilità necessarie per saperli realizzare.

Bibliografia:
Educare con amore e fermezza, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Il sì e il no, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Le abitudini di vita, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Insegnare le relazioni, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni

a cura di
Dott.ssa Donatella De Marco
Dott.ssa Silvana Tiani Brunelli

 

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