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Sesta tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezza

educare3 215x300 Sesta tappa del viaggio nel mondo dell’educazione per affinare l’arte di educare con amore e fermezzaProseguiamo insieme il viaggio attraverso la seconda lezione di “Educare con amore e fermezza”.
Comprendere e scoprire l’importanza e il valore di avere dei fini nel processo educativo, dona all’educatore la consapevolezza della direzione da intraprendere e da perseguire nell’arco dei numerosi anni dedicati all’educazione.
I fini educativi si snodano attraverso le diverse aree della vita, toccando tutte e cinque le categorie dell’esistenza:

-       il corpo, ad esempio che il bambino mangi in modo sano, abbia un peso ottimale, possa essere curato in caso di necessità e così via;
-       la mente, ad esempio leggere dei bei libri, avere degli insegnanti validi, andare in una buona scuola;
-       le relazioni, che il bambino costruisca delle belle relazioni, che abbia tanti amici;
-       l’ambiente: che viva in una bella casa, che la sua stanza sia ordinata, che possa vivere in mezzo al verde;
-       l’individuo consapevole: che abbia consapevolezza di chi è lui, che riesca a mostrare se stesso.

È di grande valore concepire dei fini per ogni categoria. Esse sono equivalenti e vanno curate in modo equilibrato per garantire al bambino una crescita armoniosa e piena di successi. Un altro elemento da considerare è il tempo.

L’educatore può definire dei fini a breve termine, mete da realizzare nell’arco di una settimana; dei fini a medio termine, progetti che coprono circa un mese, o fini a lungo termine, progetti che verranno realizzati nell’arco di un anno.

L’ideale è creare un programma scritto, rinnovabile nel tempo, dove i fini sono collegati fra loro e si sostengono a vicenda. Creare e modificare i progetti nel tempo, può diventare un momento di condivisione, di riflessione, uno stimolo a migliorare e acquisire nuovi elementi che possono elevare la qualità della crescita.

Approfondiamo ora quali sono le abilità necessarie per realizzare i fini educativi.
Uno strumento di grande valore è la comunicazione: comunicare i fini permette di delinearli, chiarirli e condividerli con le altre persone.
Il fine va comunicato al bambino in modo chiaro, con una comunicazione propositiva che mostra la nostra spinta verso una meta di valore.
Ad esempio “Il mio fine è che tu mangi tanta frutta e verdura, perché ci tengo che tu abbia un corpo sano e forte”.
È importante comunicare in modo dettagliato il fine, in modo da renderlo comprensibile al bambino e chiaro, orientato verso il risultato che vogliamo ottenere.

Ripetere spesso la nostra comunicazione consente di divenire sempre più consapevoli del fine, del suo valore e della nostra motivazione nel perseguirlo.
Parlare del fine diventa indispensabile per renderlo sempre più reale e presente nella vita di tutti i giorni, per farci comprendere dagli altri e per ricordarlo ogni qual volta perde forza.

La meta va presentata come una preziosa conquista, un bene per il quale ci stiamo impegnando e che in futuro renderà la nostra vita migliore.
Un punto molto delicato è la condivisione dei fini educativi tra gli educatori.
L’alleanza educativa, tra coloro che si occupano del bambino, crea un clima sereno in cui è piacevole imparare.

Nel caso ci sia una divergenza di opinione, è necessario raggiungere un minimo di accordo per avere una linea comune.
Solo allora sarà produttivo presentare il fine da raggiungere ai bambini o ai ragazzi.

Per affinare le proprie abilità nell’originare e realizzare i fini educativi, l’adulto può indagare il proprio passato e comprendere più in dettaglio i passi della propria storia personale: riconoscere dove i propri genitori e insegnanti hanno perseguito e trasmesso fini di successo e in quali aree invece sono rimasti degli elementi incompleti e perché.

La storia personale tende ad influenzare il modo in cui si educa nel presente: i fini maturati pienamente diventano abilità; i difetti, gli obiettivi mancati e le nostre debolezze diventano difficoltà nella relazione con figli o alunni.

Una buona posizione è riconoscere i nostri punti di forza e usarli al meglio; mentre rispetto agli elementi disfunzionali è giusto accettarli, perdonare gli errori che sono stati fatti e sentirsi liberi di fare meglio.

Nel prossimo articolo concluderemo il lavoro sui fini nell’educazione e studieremo nel dettaglio i punti  essenziali per ideare un progetto.

Bibliografia:
I fini nell’educazione, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Educare con amore e fermezza, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Il sì e il no, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Le abitudini di vita, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni
Insegnare le relazioni, Silvana Tiani Brunelli, Podresca Edizioni

a cura di
Dott.ssa Donatella De Marco
Dott.ssa Silvana Tiani Brunelli

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