Le indicazioni di seguito valgono sia per il Modello 730 che per il Modello Unico, ma sono quelle relative ai modelli dei Redditi 2011. Naturalmente per chi vuole approfondire, basta consultare il sito internet dell’Agenzia delle Entrate, www.agenziaentrate.gov.it e scaricare le istruzioni dei modelli fiscali.
TASSE SCOLASTICHE
Le scuole pubbliche di ogni ordine e grado, ci chiedono sempre di fare dei versamenti. Ci sono versamenti che ci chiedono al momento dell’iscrizione, e che noi CREDIAMO siano TASSE, e ci sono quelli che ci chiedono per coprire i costi di altre iniziative. In realtà nella scuola dell’obbligo (quindi fino alla 3a. Superiore) non esistono tasse da versare, né alla scuola né al Ministero dell’Istruzione. Lo precisano vari decreti, riassunti nella circolare n.10 del 2/2/2010.Si tratta di contributi che noi versiamo nel Fondo Cassa della scuola per coprire le spese che la scuola con i fondi ministeriali non riuscirebbe a sostenere. Idem per le scuole materne. Che siano soldi utilizzati per le gite, per corsi di musica o di ginnastica, o per fotocopie o per acquistare materiale didattico, quindi, si tratta sempre soldi utilizzati per dare dei servizi maggiori, ovvero per ampliare l’offerta formativa. Dal punto di vista fiscale si tratta comunque di una “Erogazione Liberale”. Nel riquadro sottostante è riportata la spiegazione della detraibilità delle spese in questione, estratta dalle istruzioni del Modello 730/2010. Come si può vedere il Ministero ha ben indicato anche le modalità di pagamento, dalle quali sono espressamente esclusi i contanti; per contro non è indicato alcun tetto massimo.
VERSAMENTI E DETRAZIONI
Sulla base di quanto detto in precedenza, è chiaro che per detrarre i versamenti effettuati verso le scuole è necessario che esse siano documentati. Generalmente i contributi versati alle scuole (di ogni ordine e grado) vengono utilizzati ad esempio per:
• Attività extrascolastiche (psicomotricità, corso di inglese ecc.)
• Spese di cancelleria, materiale didattico, fotocopie
• Viaggi di istruzione (gite)
Quindi, quando fate il versamento alla scuola, sia essa Materna, Elementare, Media o Superiore, aggiungete sempre nel bollettino postale la scritta “Ampliamento dell’offerta Formativa” (soprattutto nella copia che resta a voi come ricevuta!).
Attenzione: la scuola non può certamente vietare che apponiate la scritta, ma è meglio concordare con la scuola quale indicare tra le tre ammesse : “Edilizia Scolastica” oppure “Innovazione Tecnologica” o “Ampliamento dell’offerta formativa”. Poi il 31 Dicembre mettete assieme tutti i bollettini, fate la somma e chiedete al vostro CAF o al vostro commercialista, di inserire detta cifra totale nella parte riservata alle detrazioni (codice 31).
SCUOLE PRIVATE/PARITARIE
Purtroppo in Italia le spese per frequentare scuole private o paritarie che accompagnano i ragazzi fino alle superiori, cioè le RETTE, non sono detraibili dalle tasse. Fiscalmente parlando, si tratta di una discriminazione nei confronti delle famiglie che scelgono di far frequentare al proprio figlio una scuola privata, dato che lo stato, su quel ragazzo, ha praticamente un costo evitato. Ci sono comunque delle formule per detrarre parte di queste spese. Vi invito a leggere con attenzione questo brevissimo estratto dalle istruzioni del modello Unico/730 del 2010:
“Codice 31: Erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa. Si precisa che detti istituti devono appartenere al sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62 e successive modificazioni. Tali erogazioni devono essere effettuate mediante versamento postale o bancario, carte di debito, carte di credito, carte prepagate, assegni bancari e circolari. La detrazione permette un risparmio d’imposta pari al 22% dello stesso” (ex art. 15, 1° comma lett. i-octies del Testo Unico Imposte Dirette DPR 917/86).
Attenzione: la detrazione è possibile solo se si tratta di scuola senza fini di lucro. Ad esempio:
• Scuola Rudolf Steiner Cooperativa Sociale a r.l. ONLUS = SÌ (cooperativa sociale)
• Artigianelli S.p.a. Istituto “Piamarta” = NO (società per azioni)
Certamente sarà necessario accordarsi con la scuola per sapere quali importi possono rientrare tra quelle detraibili.
Ad esempio la scuola potrebbe farsi versare:
• Un contributo per la gestione dell’immobile (casuale – “erogazioni liberali per concorso spese edilizia scolastica” )
• Un contributo per le spese dei laboratori, apparecchiature informatiche ecc. (casuale – “erogazioni liberali per concorso spese innovazione tecnologica” )
• Un contributo spese per corsi extrascolastici, materiali didattici, gite, uscite e visite di istruzione, e tutto ciò che va oltre i programmi standard, o “ministeriali” (casuale – “erogazioni liberali per Ampliamento dell’offerta formativa” ).
Non vi sono prescrizioni sulle tempistiche con cui versare tali importi, che quindi possono essere convogliati in un’ unico versamento, oppure diluiti in più rate, l’importante è che siano motivate come sopra indicato.
Quanto all’importo, non vi sono limiti (salvo quello della credibilità ed effettività). È evidente che la cosa andrà concordata con l’amministrazione e la presidenza della Scuola, alla quale spetta anche il compito di stabilire quali somme sono effettivamente destinate in tal senso. Meglio se la scuola produce un attestato riportante tutte le cifre versate nell’anno solare, e le casuali, da utilizzare al momento della Dichiarazione dei Redditi.
Purtroppo non sono detraibili le tasse scolastiche della scuola dell’obbligo di istituzioni private ?
MA PER FORTUNA CHE NON LO SONO!
Si tratta degli anni di scuola obbligatori per legge? SI
Le scuole statali esistono? SI
Ci si possono iscrivere tutti senza pagare tasse scolastiche (fino ai 16 anni!)? SI
E allora iscriveteli alla statale! Avete soldi da buttare dalla finestra mandandoli alla privata? PAGATEVELA!
Magari alla privata ci devi andare per forza per mancanza di servizi nella pubblica o per presenza di insegnanti impreparati ma intoccabili…
Va molto a fortuna, Cinzia…
PER FORTUNA che adesso si può per almeno 400eur…
Ebbasta con questo laicismo bolso! Viva la scuola privata, baluardo contro l’ateizzazione forzata e le sue ‘bellezze’ (gender, ecc.).